Lettera di Paolo ai Romani capitolo 16 dal versetto 1 al versetto 18
1 Vi raccomando Febe, nostra sorella, che è diaconessa della chiesa di Cencrea,
2 perché la riceviate nel Signore, in modo degno dei santi, e le prestiate assistenza in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi; poiché ella pure ha prestato assistenza a molti e anche a me.
3 Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù,
4 i quali hanno rischiato la vita per me; a loro non io soltanto sono grato, ma anche tutte le chiese delle nazioni.
5 Salutate anche la chiesa che si riunisce in casa loro. Salutate il mio caro Epeneto, che è la primizia dell'Asia per Cristo.
6 Salutate Maria, che si è molto affaticata per voi.
7 Salutate Andronico e Giunia, miei parenti e compagni di prigionia, i quali si sono segnalati fra gli apostoli ed erano in Cristo già prima di me.
8 Salutate Ampliato, che mi è caro nel Signore.
9 Salutate Urbano, nostro collaboratore in Cristo, e il mio caro Stachi.
10 Salutate Apelle, che ha dato buona prova in Cristo. Salutate quelli di casa Aristobulo.
11 Salutate Erodione, mio parente. Salutate quelli di casa Narcisso che sono nel Signore.
12 Salutate Trifena e Trifosa, che si affaticano nel Signore. Salutate la cara Perside che si è affaticata molto nel Signore.
13 Salutate Rufo, l'eletto nel Signore e sua madre, che è anche mia.
14 Salutate Asincrito, Flegonte, Erme, Patroba, Erma, e i fratelli che sono con loro.
15 Salutate Filologo e Giulia, Nereo e sua sorella, Olimpa e tutti i santi che sono con loro.
16 Salutatevi gli uni gli altri con un santo bacio. Tutte le chiese di Cristo vi salutano.
17 Ora vi esorto, fratelli, a tener d'occhio quelli che provocano le divisioni e gli scandali in contrasto con l'insegnamento che avete ricevuto. Allontanatevi da loro.
18 Costoro, infatti, non servono il nostro Signore Gesù Cristo, ma il proprio ventre; e con dolce e lusinghiero parlare seducono il cuore dei semplici.