Mi chiamo Rosario e ho 27 anni.
Premetto, che sono nato in una famiglia Cattolica, e dall’età di 7 anni sono stato
inserito in questa realtà, partecipando a molte delle attività quali: servire messa,
fare l’animatore in oratorio, essere nel consiglio pastorale, ecc… In pratica la
mia vita era circondata da “attività religiose”, ero il cosiddetto “cattolico praticante”,
perché per me, quelle azioni rappresentavano servire Dio. A 16 anni domandai al
mio parroco di poter avere una Bibbia (non ne avevo una in casa) perché volevo conoscere
la Parola di Dio, ma non ho mai avuto risposta.
A circa vent’anni mi sono allontanato dall’ambiente Cattolico, perché le azioni
che fin da piccolo praticavo con fervore non mi andavano più, le ritenevo azioni
morte, prive di significato
Nel 2003 mi iscrissi ad un’associazione di volontariato, qui conobbi un ragazzo
di fede evangelica, che mi parlava del Signore Gesù, del Suo Salvatore e dell’opera
che aveva fatto in lui. Gli aveva donato la salvezza. Io lo stavo ad ascoltare e
a volte dicevo tra me e me: ma questo viene ad insegnare a me chi è Gesù?,
a me, che l’ho servito per tanti anni?... ora questo mi parla di Gesù che lo sente
Vivo?
Quelle parole, che inizialmente mi facevano sorridere, col passare del tempo diventavano
certezza come se Qualcuno mi stesse parlando di se stesso, di chi veramente Lui
era ed è!
Successivamente questo ragazzo, lasciò l’associazione. Con il passare degli anni
dal 2003 ad oggi, sono stato circondato da molti credenti evangelici, che ogni volta
mi testimoniavano ciò che il Signore stava operando nella loro vita. Ed io in quei
momenti non vedevo nelle parole della persona uno schema reimpostato, come se volesse
rappresentare un qualcosa, ma riconoscevo in quelle parole un Qualcuno, quello stesso
Qualcuno che nel 2003 mi aveva parlato e lo continuava a fare, giorno dopo giorno,
aggiungendo tassello dopo tassello, e quel Qualcuno oggi posso dire era ed è Cristo
Gesù.
Però non feci mai un passo per conoscere di più Gesù e la Sua Parola, perché la
mia vita era piena d’impegni e continuavo a rimandare dicendomi che non era ancora
il tempo, perché quello era il tempo per divertirsi, poi forse un giorno vi avrei
pensato.
A fine 2008, facendo una visita per donare il sangue, il medico m’invitò a eseguire
una normalissima ecografia al collo, che io inizialmente non volevo fare. Poi, su
spinta di mia madre, il 17 febbraio del 2009 mi presentai a fare questo esame. Non
appena il medico iniziò a visitarmi capì subito che c’era qualcosa che non andava:
era ben visibile un nodulo di 2 cm. La cosa andava presa seriamente e si doveva
capire subito di che natura fosse quel nodulo. In quei momenti interminabili, su
quel lettino d’ospedale mi sentii morire. Ogni parola del medico per me era come
un’onda che s’infrangeva sulla spiaggia spazzando via ogni castello di sabbia; quei
castelli di sabbia che mi ero costruito nella mia esile (ma che pensavo forte) vita,
crollarono e non rimase più nulla.
Pochi giorni dopo mi confermarono la diagnosi: cancro della Tiroide. Così pochi
mesi dopo fui operato ben due volte per togliere la tiroide e il male, ma dentro
di me c’era un vuoto assoluto e la voglia di non vivere cresceva sempre di più perché
ormai pensavo che quello che facevo era tutto inutile… la morte sarebbe arrivata
presto a portarmi via, così ogni sera andavo a letto e ogni mattina mi alzavo sempre
con la paura di morire.
Benché avessi accanto la mia famiglia che mi tranquillizzava, i miei amici che cercavano
di darmi forza… io non trovavo conforto, nessun incoraggiamento, anzi il mio morale
peggiorava di giorno in giorno e la paura di morire avanzava e quel vuoto che avevo
dentro mi opprimeva fino a far soffocare ogni spiraglio di luce.
Però poi tutto cambiò!
Nel 2009 conobbi una persona che cercava di farmi coraggio… e nuovamente mi fu parlato
di quel Qualcuno che poteva dare pace alla mia anima, se solo glielo avessi chiesto
con tutto il mio cuore. Nell’ascoltare i versi della Bibbia che lei mi citava, trovai
sempre più consolazione, conforto, pace e serenità, e in me cresceva sempre di più
il bisogno di “questa parola…” che poi era la Parola di Dio.
Una sera dell’estate 2009 mi trovavo nella mia cameretta, con il morale a terra
come mai lo era stato… ero straziato dal dolore… e così dissi: “Signore se Tu esisti
veramente vieni ad abitare nel mio cuore e prendi tu il comando, perché io non posso
andare più avanti”.
Ricordo che quella sera andai a letto senza più quell’angoscia e la mattina seguente
mi alzai con un qualcosa di diverso, qualcosa era cambiato, ma non riuscivo a spiegarmelo.
Percepivo una strana sensazione di serenità e di pace, e dico strana perché nemmeno
quando stavo bene (prima della malattia) la provavo.
Così giorno dopo giorno quella sensazione aumentava e io mi sentivo sempre più libero
e sereno, ma ancora non mi davo spiegazione di tutto ciò.
Una sera della settimana seguente, una mia compagna di classe (all’epoca frequentavo
una scuola serale) mi chiese di poterle dare un aiuto per recuperare alcuni debiti
scolastici. Accettai la proposta anche per svagarmi un po’, così quando ci trovammo,
questa persona (anche lei evangelica) liberamente iniziò a parlarmi del Signore.
Man mano che passavano i giorni era più il tempo che passavamo a parlare del Signore
che studiare… E dentro di me, oltre che conoscere sempre di più la Parola di Dio,
cresceva la conferma che il Signore aveva ascoltato le parole che avevo rivolto
a Lui disperatamente in quella famosa sera d’estate, che solo io e Lui sapevamo
e nessun altro…
Così decisi di frequentare quella che oggi è “la mia” Chiesa Evangelica. Pensavo
di poter restare un po’ intimorito, perché non conoscevo l’ambiente. In realtà quando
entrai per la prima volta tutto mi sembrò normale, ma soprattutto rimasi colpito
dalla predicazione della Parola di Dio sulla fede che gli uomini in passato avevano
riposto in Dio. Quella domenica ritornai a casa toccato nel cuore da quella Parola
che mi diceva di affidarmi completamente a Gesù. E così ho fatto, mi sono abbandonato
nelle Sue mani. Ora posso comunicare con Dio liberamente, senza più mediatori, e
Dio mi parla continuamente attraverso la Sua Parola. Oggi ringrazio il Signore anche
perché Egli ha permesso che guarissi completamente dal tumore, ma non solo, lo ringrazio
per la salvezza che per grazia mi ha donato.