C'è un versetto compreso nella Bibbia che riassume la mia recente esperienza, ed
è il più rappresentativo della mia vita: “Prima che io fossi afflitto, andavo
errando; ma ora osservo la tua parola” Libro
dei Salmi 119:67).
Mi chiamo Luca e ho 43 anni. Ho incontrato la fede cristiana nel ’97 quando
ho conosciuto quella che sarebbe divenuta mia moglie. Lei è cristiana evangelica,
nata in una famiglia di fede evangelica e, da subito, mi ha parlato del Signore;
purtroppo le sue erano parole per me sparse al vento. Per circa dieci anni ho girato
attorno alla fede e, nonostante mio suocero mi parlasse di Dio, l’ho sempre
ascoltato con un orecchio solo. Ho anche frequentato una chiesa evangelica in modo
discontinuo. In realtà era più un dover accompagnare mia moglie perché, considerandomi
un vincente, avevo una vita professionale molto intensa che mi appagava integralmente,
o almeno pensavo, e poi c’erano gli hobbies che mi assorbivano tutto il tempo
libero.
All’inizio del 2009 ho perso il lavoro, l’azienda ha proceduto al taglio
del mio ramo occupazionale e, di conseguenza, mi sono trovato a casa. Ancora non
prestavo orecchio alla chiamata di Dio anzi, invece di avvicinarmi, mi allontanavo
sempre più e, tra la chiesa ed il circolo di golf, sceglievo il secondo. Cosi ho
continuato fino alla fine di luglio del 2010 quando mio suocero è deceduto a seguito
di un’infezione particolarmente violenta, conseguente alla dialisi. Durante
le cinque settimane d’intensa sofferenza mio suocero, con il poco fiato che
gli rimaneva, ha disposto le sue “ultime volontà” nelle quali mi lasciava
una sua Bibbia in inglese; inutile dire che l’ho presa, ho ringraziato per
educazione, e l’ho cacciata su uno scaffale.
Nell’agosto dello stesso anno, con mia moglie, abbiamo deciso di frequentare
la chiesa evangelica di Milano, in Via Forze Armate. Inizialmente ero convinto che,
appena avessi risolto il problema lavorativo, progressivamente avrei ripreso a giocare
a golf e quindi il “problema chiesa” non sarebbe più stato mio. Ma così
non è stato e ad ottobre 2010, durante un incontro speciale per la celebrazione
del Centenario della chiesa, al termine della predicazione del pastore, ho sentito
forte l’impulso a rispondere all’appello per accettare Gesù nel mio
cuore, come Signore e Salvatore della mia anima.
Pochi giorni dopo fu diagnosticato a mio figlio di 1 anno un problema di salute.
Nulla di grave, ma si prevedeva un intervento. Ero terrorizzato all’idea dell’anestesia
su un bimbo così piccolo! Mia moglie mi ha proposto di sperimentare quanto scritto
nella Bibbia circa la guarigione che si può ricevere da Dio tramite la fede; così
abbiamo pregato per il bimbo insieme al pastore: al successivo controllo dal chirurgo
il problema si era risolto!
Da allora la mia vita è cambiata e ho iniziato a pregare e a leggere la Bibbia;
anzi mi sono “impossessato” di quella di mio suocero. Un giorno di dicembre,
a seguito dell’ennesimo colloquio di lavoro “farsa”, ma nel quale
avevo riposto molte speranze, vagavo per il centro di Milano e, sconsolato, pregavo
Dio chiedendogli il perché di questa ennesima delusione e che cosa avrei dovuto
fare. Attraverso una circostanza ho capito che Dio mi chiedeva di “stare vicino
a Lui”. A seguito di questa risposta ho rafforzato il mio legame con il Signore.
Un’esperienza che ha ulteriormente segnato il mio percorso l’ho vissuta
al raduno di credenti della nostra chiesa nel Centro Comunitario Evangelico di Rota
Imagna lo scorso mese di dicembre. Non so cosa sia successo in quest’incontro,
so che ho sentito la mia anima “rivoltarsi come un calzino”. Ho provato
un’inadeguatezza assoluta davanti all’amore più puro ed assoluto di
Dio; ho sentito che nulla del mio profondo “io” era più segreto ed ero
divenuto una parte integrante di un piano grandioso; ho percepito l’eternità
e la grandiosità di Dio; ho sentito sradicare tutte le mie certezze e riceverne
dell’altre. Pregavo (e prego) e ricevevo (e ricevo) risposte attraverso la
lettura della Bibbia o, in chiesa, nelle preghiere. Non potevo più opporre nessuna
resistenza e, ho comunicato a mia moglie e al pastore la mia decisione e la mia
accentazione a seguire il Signore per tutta la vita.
La mia esperienza è appena iniziata, non sono ancora forte nella fede e ancora ho
delle cadute lungo il cammino ma, come in tutte le mie cose, ho deciso d’arrivare
fino in fondo con la certezza che al mio fianco c’è Gesù a sorreggermi e a
rialzarmi quando cado.