Libro di Giobbe
1 Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al SIGNORE, e Satana venne anch'egli in mezzo a loro a presentarsi davanti al SIGNORE.
1 Allora Giobbe aprì la bocca e maledisse il giorno della sua nascita.
1 «Io provo disgusto della mia vita; voglio dare libero sfogo al mio lamento, voglio parlare nell'amarezza dell'anima mia!
1 fra i cani del mio gregge!
1 «Io avevo stretto un patto con i miei occhi; io non avrei fissato lo sguardo sopra una vergine.
1 Allora Giobbe rispose e disse:
1 e l'oro un luogo dove lo si affina.
1 Poi Eliu seguitando disse:
1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:
1 Allora Giobbe rispose e disse:
1 Allora il SIGNORE rispose a Giobbe dal seno della tempesta, e disse:
1 Allora Bildad di Suac rispose e disse:
1 Poi Eliu riprese il discorso e disse:
1 Allora Giobbe rispose e disse:
1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:
1 porgi orecchio a tutte le mie parole!
1 Ecco, è vana la speranza di chi lo assale; basta scorgerlo e uno soccombe.
1 «Il mio soffio vitale si spegne, i miei giorni si estinguono, il sepolcro m'aspetta!
1 l'orecchio mio l'ha udito e l'ha inteso.
1 Allora Giobbe rispose e disse:
1 Giobbe riprese il suo discorso e disse:
1 «L'uomo, nato di donna, vive pochi giorni, ed è sazio d'affanni.
1 Allora Giobbe rispose e disse:
1 Allora Zofar di Naama rispose e disse:
1 Allora Bildad di Suac rispose e disse:
1 Allora Giobbe rispose e disse:
1 Giobbe riprese il suo discorso e disse:
1 «Sai quando figliano le capre selvatiche? Hai osservato quando le cerve partoriscono?
1 Il SIGNORE continuò a rispondere a Giobbe e disse:
1 i suoi giorni sono simili ai giorni di un mercenario.
1 A quale dei santi vorrai tu rivolgerti?
1 C'era nel paese di Uz un uomo che si chiamava Giobbe. Quest'uomo era integro e retto; temeva Dio e fuggiva il male.
1 Allora Bildad di Suac rispose e disse:
1 «A tale spettacolo il mio cuore trema e balza fuori dal suo posto.
1 Allora Giobbe rispose e disse:
1 Quei tre uomini cessarono di rispondere a Giobbe, perché egli si credeva giusto.
1 Allora Giobbe rispose al SIGNORE e disse:
1 «Perché non sono dall'Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia? Perché quelli che lo conoscono non vedono quei giorni?
1 Allora Zofar di Naama rispose e disse:
1 Eliu riprese a parlare e disse:
1 Allora Giobbe rispose:
1 Allora Elifaz di Teman rispose e disse:
2 A che mi sarebbe servita la forza delle loro mani? Gente incapace a raggiungere l'età matura,
2 Gli erano nati sette figli e tre figlie;
2 Il ferro si cava dal suolo, e la pietra fusa dà il rame.
2 Il SIGNORE disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al SIGNORE: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa». Il SIGNORE disse a Satana:
2 «Come vive Dio che mi nega giustizia, come vive l'Onnipotente che mi amareggia la vita,
2 Ecco, apro la bocca, la lingua parla dentro il mio palato.
2 Quel che sapete voi lo so anch'io, non vi sono affatto inferiore.
2 «Quando porrete fine alle parole? Riflettete, e poi parleremo.
2 «Fino a quando mi affliggerete e mi tormenterete con i vostri discorsi?
2 «Ah, se il mio travaglio si pesasse, se le mie calamità si mettessero tutte insieme sulla bilancia!
2 «Il censore dell'Onnipotente vuole ancora contendere con lui? Colui che censura Dio ha una risposta a tutto questo?»
2 No, il cruccio non uccide che l'insensato e l'irritazione fa morire lo stolto.
2 «Il saggio risponde forse con vana scienza? Si gonfia il petto di vento?
2 «Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno.
2 Conti i mesi della loro pregnanza e sai il momento in cui devono sgravarsi?
2 Nessuno è tanto ardito da provocarlo. E chi dunque oserà starmi di fronte?
2 Gli empi spostano i confini, rapiscono greggi e le conducono al pascolo;
2 «A Dio appartiene il dominio e il terrore: egli fa regnare la pace nei suoi luoghi altissimi.
2 «Fino a quando terrai questi discorsi e saranno le parole della tua bocca come un vento impetuoso?
2 «Come hai ben aiutato il debole! Come hai sorretto il braccio senza forza!
2 Come lo schiavo anela l'ombra, come l'operaio aspetta il suo salario,
2 Che parte mi avrebbe assegnato Dio dall'alto, quale eredità mi avrebbe data l'Onnipotente dai luoghi eccelsi?
2 «Porgete bene ascolto alle mie parole, sia questa la consolazione che mi date.
2 «Sì, certo, io so che è così; come potrebbe il mortale essere giusto davanti a Dio?
2 «Questa abbondanza di parole rimarrà forse senza risposta? Basterà quindi essere loquace per aver ragione?
2 Sono attorniato da schernitori e non posso chiudere occhio a causa delle loro parole amare.
2 Spunta come un fiore, poi è reciso; fugge come un'ombra, e non dura.
2 Io dirò a Dio: non condannarmi! Fammi sapere perché sei in contesa con me!
2 «Credi tu d'aver ragione quando dici: "La mia giustizia è superiore a quella di Dio"?
2 «Anche oggi il mio lamento è una rivolta, per quanto io cerchi di contenere il mio gemito.
2 «Chi è costui che oscura i miei disegni con parole prive di senno?
2 E cominciò a parlare così:
2 «Oh, potessi tornare come ai mesi d'una volta, come nei giorni in cui Dio mi proteggeva,
2 «Può l'uomo recare qualche vantaggio a Dio? No; il savio non reca vantaggio che a se stesso.
2 «Aspetta un po', io t'istruirò: perché c'è altro da dire in favore di Dio.
2 «Voi savi, ascoltate le mie parole! Voi che siete intelligenti, prestatemi orecchio!
2 «Di cose come queste ne ho udite tante! Siete tutti dei consolatori molesti!
2 Allora l'ira di Eliu, figlio di Baracheel il Buzita, della tribù di Ram, si accese.
2 «Per questo i miei pensieri mi spingono a risponderti e, a causa di ciò, c'è questa fretta dentro di me.
2 Udite, udite il fragore della sua voce, il rombo che esce dalla sua bocca!
2 «Se provassimo a dirti una parola, ti darebbe fastidio? Ma chi potrebbe trattener le parole?
2 «Voi, certo, valete quanto un popolo, e con voi morirà la saggezza.
3 quando la sua lampada mi risplendeva sul capo e alla sua luce io camminavo nelle tenebre!
3 Come hai ben consigliato chi è privo di saggezza! E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato!
3 finché avrò fiato e il soffio di Dio sarà nelle mie narici,
3 Sopportatemi, lasciate che io parli, e quando avrò parlato tu mi potrai deridere.
3 Allora Giobbe rispose al SIGNORE e disse:
3 Perché siamo considerati come bestie e perché siamo agli occhi vostri degli esseri impuri?
3 Le sue legioni si possono forse contare? Su chi non si leva la sua luce?
3 portano via l'asino dell'orfano, prendono in pegno il bue della vedova;
3 Sono già dieci volte che m'insultate e non vi vergognate di malmenarmi.
3 L'uomo ha posto fine alle tenebre, egli esplora i più profondi recessi, per trovare le pietre che sono nel buio, nell'ombra di morte.
3 La sua ira si accese contro Giobbe, perché questi riteneva che la propria giustizia fosse superiore a quella di Dio; si accese anche contro i tre amici di lui perché non avevano trovato che rispondere, sebbene condannassero Giobbe.
3 Oh, sapessi dove trovarlo! Potessi arrivare fino al suo trono!
3 Se sei giusto, ne viene forse qualche vantaggio all'Onnipotente? Se sei integro nella tua condotta, ne trae egli un guadagno?
3 Ti sembra cosa ben fatta opprimere, disprezzare l'opera delle tue mani e favorire i disegni dei malvagi?
3 Io trarrò la mia scienza da lontano e renderò giustizia a colui che mi ha fatto.
3 Infatti hai detto: "Che mi giova? Che guadagno io di più a non peccare?"
3 Poiché l'orecchio giudica i discorsi, come il palato assapora le vivande.
3 Ho udito rimproveri che mi fanno oltraggio; ma lo spirito mio darà una risposta assennata.
3 Tu ne hai ammaestrati molti, hai fortificato le mani stanche;
3 Chi mi ha anticipato qualcosa perché io glielo debba rendere? Sotto tutti i cieli, ogni cosa è mia.
3 «Perisca il giorno che io nacqui e la notte in cui si disse: "È stato concepito un maschio!"
3 possedeva settemila pecore, tremila cammelli, cinquecento paia di buoi, cinquecento asine e una servitù molto numerosa. Quest'uomo era il più grande di tutti gli Orientali.
3 La sventura non è forse per il perverso, e le sciagure per quelli che fanno il male?
3 Non ci sarà una fine alle parole vane? Che cosa ti provoca a rispondere?
3 Egli lo lancia sotto tutti i cieli e il suo lampo guizza fino alle estremità della terra.
3 Ma di senno ne ho anch'io quanto voi, non vi sono affatto inferiore; cose come queste chi non le sa?
3 O Dio, deposita la mia cauzione presso di te; se no, chi altro vorrebbe porgermi la mano?
3 Se all'uomo piacesse disputare con Dio, non potrebbe rispondergli su un punto fra mille.
3 così a me toccano mesi di sciagura, mi sono assegnate notti di dolore.
3 Potrebbe Dio pervertire il giudizio? Potrebbe l'Onnipotente pervertire la giustizia?
3 Si difende con chiacchiere inutili e con parole che non giovano nulla?
3 Varranno le tue ciance a far tacere la gente? Farai dunque il beffardo, senza che nessuno ti contesti?
3 Cingiti i fianchi come un prode; io ti farò delle domande e tu insegnami!
3 Io ho visto l'insensato prender radice, ma ben presto ho dovuto maledire la sua casa.
3 Ma io vorrei parlare con l'Onnipotente, ci terrei a ragionare con Dio;
3 E sopra un essere così, tu tieni gli occhi aperti e mi fai comparir con te in giudizio!
3 Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno? Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco.
3 Sarebbero trovati più pesanti della sabbia del mare. Ecco perché le mie parole sono temerarie.
3 Nelle mie parole è la rettitudine del mio cuore; le mie labbra diranno sinceramente quello che so.
3 Si accosciano, fanno i loro piccini, e sono subito liberate dalle loro doglie;
3 smunta dalla miseria e dalla fame, ridotta a brucare nel deserto la terra da tempo nuda e desolata,
3 «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male. Egli si mantiene saldo nella sua integrità, benché tu mi abbia incitato contro di lui per rovinarlo senza alcun motivo».
4 «Ecco, io sono troppo meschino; che ti potrei rispondere? Io mi metto la mano sulla bocca.
4 Io dunque dovrei essere il ludibrio degli amici! Io che invocavo Dio, ed egli mi rispondeva; il ludibrio io, l'uomo giusto, integro!
4 Mi lamento forse di un uomo? E come farei a non perder la pazienza?
4 Dio è saggio, è grande in potenza; chi gli ha tenuto fronte e se n'è trovato bene?
4 Ti prego, ascoltami, e io parlerò; ti farò delle domande e tu insegnami!
4 Tu dici a Dio: "Quel che sostengo è giusto, e io sono puro in tua presenza".
4 Non lo sai tu che in ogni tempo, da che l'uomo è stato posto sulla terra,
4 Hai tu occhi di carne? Vedi tu come vede l'uomo?
4 Dov'eri tu quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza.
4 Chi può trarre una cosa pura da una impura? Nessuno.
4 Non appena mi corico, dico: "Quando mi alzerò?" Ma la notte si prolunga, e mi sazio di agitazioni fino all'alba.
4 Se i tuoi figli hanno peccato contro di lui, egli li ha dati in balìa del loro misfatto;
4 I suoi figli vanno privi di soccorso, sono oppressi alla porta della città, e non c'è chi li difenda.
4 e le tue parole hanno rialzato chi stava cadendo, hai rafforzato le ginocchia vacillanti;
4 Io ti darò la risposta: a te e agli amici tuoi.
4 I suoi figli erano soliti andare gli uni dagli altri e a turno organizzavano una festa; e mandavano a chiamare le loro tre sorelle perché venissero a mangiare e a bere con loro.
4 Scegliamo quello che è giusto, riconosciamo tra noi quello che è buono.
4 Oh, fossi com'ero ai giorni della mia maturità, quando Dio vegliava amico sulla mia tenda,
4 Ma, a chi ti credi di aver parlato? E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo?
4 Satana rispose al SIGNORE: «Pelle per pelle! L'uomo dà tutto quel che possiede per la sua vita;
4 O tu, che nel tuo cruccio laceri te stesso, dovrà la terra, per causa tua, essere abbandonata e la roccia esser rimossa dal suo luogo?
4 È forse per la paura che ha di te che egli ti castiga o viene con te in giudizio?
4 E non voglio tacere delle sue membra, della sua gran forza e della bellezza della sua armatura.
4 Per certo, le mie parole non sono bugiarde; ti sta davanti un uomo dotato di perfetta scienza.
4 Quel giorno si converta in tenebre, non se ne curi Dio dall'alto, né splenda su di esso la luce!
4 Esporrei la mia causa davanti a lui, riempirei d'argomenti la mia bocca.
4 Ammesso pure che io abbia sbagliato, il mio errore concerne me solo.
4 le mie labbra, no, non diranno nulla d'ingiusto, la mia lingua non proferirà falsità.
4 Dopo il lampo, una voce rugge; egli tuona con la sua voce maestosa; quando si ode la voce, il fulmine non è già più nella sua mano.
4 Scava un pozzo lontano dall'abitato; il piede più non serve a quelli che vi lavorano; sono sospesi, oscillano lontano dai mortali.
4 Infatti le saette dell'Onnipotente mi trafiggono, lo spirito mio ne succhia il veleno; i terrori di Dio si schierano in battaglia contro di me.
4 strappando erba salsa presso i cespugli, ed avendo per pane radici di ginestra.
4 Lo Spirito di Dio mi ha creato, e il soffio dell'Onnipotente mi dà la vita.
4 Anch'io potrei parlare come voi, se voi foste al posto mio; potrei mettere insieme delle parole contro di voi e su di voi scrollare il capo;
4 i loro piccini si fanno forti, crescono all'aperto, se ne vanno, e non tornano più alle madri.
4 Poiché tu hai chiuso il cuore di costoro alla ragione, perciò non li farai trionfare.
4 Dio non vede forse le mie vie? Non conta tutti i miei passi?
4 mandano via dalla strada i bisognosi, i poveri del paese si nascondono tutti insieme.
4 Ora, siccome quelli erano più anziani di lui,
4 Tu, poi, distruggi il timor di Dio, sminuisci la preghiera che gli è dovuta.
4 poiché voi siete inventori di menzogne, siete tutti quanti medici da nulla.
4 Come può dunque l'uomo essere giusto davanti a Dio? Come può essere puro il nato di donna?
5 Sì, la luce dell'empio si spegne, e la fiamma del suo fuoco non brilla.
5 L'affamato gli divora il raccolto, glielo ruba perfino dalle spine; l'assetato gli trangugia i beni.
5 Quando i giorni della festa terminavano, Giobbe li faceva venire per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva un olocausto per ciascuno di essi, perché diceva: «Può darsi che i miei figli abbiano peccato e abbiano rinnegato Dio in cuor loro». Giobbe faceva sempre così.
5 Saprei quel che mi risponderebbe, capirei quello che avrebbe da dirmi.
5 potrei farvi coraggio con la bocca e il conforto delle mie labbra vi calmerebbe.
5 Se lo riprendano le tenebre e l'ombra di morte, resti su di esso una fitta nuvola, le eclissi lo riempiano di paura!
5 Oh, se faceste silenzio! Esso vi sarebbe contato come saggezza.
5 Egli trasporta le montagne senza che se ne accorgano, nel suo furore le sconvolge.
5 Se puoi, rispondimi; prepara le tue ragioni, fatti avanti!
5 quando l'Onnipotente stava ancora con me e avevo i miei figli intorno a me;
5 Dio è potente, ma non respinge nessuno; è potente per la forza della sua intelligenza.
5 Lungi da me l'idea di darvi ragione! Fino all'ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità.
5 Considera i cieli, e vedi! Guarda le nuvole, come sono più in alto di te!
5 Giobbe ha detto: "Sono giusto, ma Dio mi nega giustizia;
5 Dalla terra esce il pane, ma, nelle sue viscere, è sconvolta come dal fuoco.
5 Chi manda libero l'onagro e chi scioglie i legami all'asino selvatico?
5 e ora che il male piomba su di te, ti lasci abbattere; ora che è giunto fino a te, sei tutto smarrito.
5 Ma, oh se Dio volesse parlare e aprir la bocca per risponderti
5 La tua malvagità non è forse grande, e le tue iniquità non sono infinite?
5 Il disprezzo per la sventura altrui è nel pensiero di chi vive nella prosperità; esso è sempre pronto a colpire, se uno ha il piede che vacilla.
5 Eliu aveva aspettato a parlare a Giobbe; ma quando vide che dalla bocca di quei tre uomini non usciva più risposta, si accese d'ira.
5 Sono scacciati di mezzo agli uomini, la gente grida loro dietro come dietro al ladro,
5 il trionfo dei malvagi è breve; la gioia degli empi non dura che un istante?
5 Ma se proprio volete insuperbire contro di me e rimproverarmi la vergogna in cui mi trovo,
5 La tua iniquità ti detta le parole, e adoperi il linguaggio degli astuti.
5 Guardatemi, stupite, mettetevi la mano sulla bocca.
5 Dio tuona con la sua voce in modo prodigioso; grandi cose egli fa che noi non comprendiamo.
5 Chi denuncia un amico perché diventi preda altrui, vedrà accecare gli occhi dei suoi figli.
5 Eccoli, che come onagri del deserto escono al loro lavoro in cerca di cibo; solo il deserto dà pane ai loro figli.
5 Il mio orecchio aveva sentito parlare di te ma ora l'occhio mio ti ha visto.
5 ma tu, se ricorri a Dio e implori l'Onnipotente,
5 Davanti a Dio tremano le ombre disotto alle acque e ai loro abitanti.
5 Chi ne fissò le dimensioni, se lo sai, o chi tirò sopra di essa la corda da misurare?
5 La mia carne è coperta di vermi e di croste polverose, la mia pelle si richiude, poi riprende a suppurare.
5 L'asino selvatico raglia forse quando ha l'erba davanti? Muggisce forse il bue davanti alla pastura?
5 Se i suoi giorni sono fissati, e il numero dei suoi mesi dipende da te, e tu gli hai posto un termine che egli non può varcare,
5 Se ho camminato insieme alla menzogna, se il piede mio si è affrettato dietro alla frode
5 ma stendi un po' la tua mano, toccagli le ossa e la carne, e vedrai se non ti rinnega in faccia».
5 Sono i tuoi giorni come i giorni del mortale, i tuoi anni come gli anni degli esseri umani,
5 Ho parlato una volta, ma non riprenderò la parola, due volte, ma non lo farò più».
5 Ecco, la luna stessa manca di chiarore, e le stelle non sono pure agli occhi di lui;
5 Chi l'ha mai spogliato della sua corazza? Chi è penetrato fra la doppia fila dei suoi denti?
6 Su che furono poggiate le sue fondamenta, o chi ne pose la pietra angolare,
6 Egli mi ha reso la favola dei popoli, e sono divenuto uno a cui si sputa in faccia.
6 Sono invece tranquille le tende dei ladri; chi provoca Dio, chi si fa un dio della propria forza, se ne sta al sicuro.
6 Tu, per un nulla, prendevi pegno dai tuoi fratelli, spogliavi delle loro vesti gli ignudi.
6 Ecco, io sono uguale a te davanti a Dio; anch'io fui tratto dall'argilla.
6 Quella notte diventi preda di un buio cupo, non venga contata tra i giorni dell'anno, non entri nel novero dei mesi!
6 quando mi lavavo i piedi nel latte e dalla roccia mi fluivano ruscelli d'olio!
6 Dice alla neve: "Cadi sulla terra!" Lo dice alla pioggia, alla pioggia torrenziale.
6 A lui ho dato per dimora il deserto e la terra salata per abitazione.
6 allora sappiatelo: chi m'ha fatto torto e m'ha avvolto nella sua rete è Dio.
6 Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò; il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni.
6 (Dio mi pesi con bilancia giusta e riconoscerà la mia integrità),
6 che tu investighi tanto la mia iniquità, che t'informi così del mio peccato,
6 La luce si oscura nella sua tenda, e la lampada che gli sta sopra si spegne.
6 Il SIGNORE allora rispose a Giobbe dalla tempesta, e disse:
6 Egli non lascia vivere l'empio e fa giustizia agli afflitti.
6 Anche se la sua altezza giungesse fino al cielo, il suo capo toccasse le nubi,
6 Il tuo timor di Dio non ti dà fiducia, e l'integrità della tua vita non è la tua speranza?
6 Impiegherebbe tutta la sua forza per combattermi? No, egli mi ascolterebbe!
6 «Se parlo, il mio dolore non ne sarà lenito; se cesso di parlare, che sollievo ne avrò?
6 Perciò mi ravvedo, mi pento sulla polvere e sulla cenere».
6 I miei giorni se ne vanno più veloci della spola, si consumano senza speranza.
6 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, egli è in tuo potere; soltanto rispetta la sua vita».
6 abitano in burroni orrendi, nelle caverne della terra e fra le rocce;
6 Quando ci penso, ne sono smarrito, e la mia carne è presa da un brivido.
6 Davanti a lui il soggiorno dei morti è nudo, l'abisso è senza velo.
6 se proprio sei puro e integro, certo egli sorgerà in tuo favore e restaurerà la tua giusta dimora.
6 Si può forse mangiare ciò che è insipido, senza sale? C'è qualche gusto in un chiaro d'uovo?
6 Non io, la tua bocca ti condanna; le tue labbra stesse depongono contro di te.
6 Raccolgono nei campi la loro pastura, racimolano nella vigna dell'empio;
6 Chi gli ha aperti i due battenti della gola? Intorno alla chiusura dei suoi denti sta il terrore.
6 quanto meno l'uomo, che è un verme, il figlio d'uomo che è un vermiciattolo!»
6 e rivelarti i segreti della sua saggezza, poiché infinita è la sua intelligenza! Vedresti allora come Dio dimentichi parte della tua colpa.
6 Se pecchi, quale inconveniente gli procuri? Se moltiplichi i tuoi misfatti, che danno gli arrechi?
6 Infatti, la sventura non spunta dalla terra, né il dolore germina dal suolo;
6 Eliu, figlio di Baracheel il Buzita, rispose e disse: «Io sono giovane d'età e voi siete vecchi; perciò mi sono tenuto indietro e non ho ardito esporvi il mio pensiero.
6 ho ragione e passo da bugiardo; la mia ferita è incurabile e sono senza peccato".
6 Le sue rocce sono la sede dello zaffiro, e vi si trova la polvere d'oro.
6 Ascoltate, vi prego, quel che ho da rimproverarvi; state attenti alle repliche delle mie labbra!
6 distogli da lui lo sguardo, perché abbia un po' di tranquillità, e possa godere come un operaio la fine della sua giornata.
6 Un giorno i figli di Dio vennero a presentarsi davanti al SIGNORE, e Satana venne anch'egli in mezzo a loro.
6 Egli scuote la terra dalle sue fondamenta, e le sue colonne tremano.
7 Mi rifiuto di toccare una simile cosa, essa è per me come un cibo ripugnante.
7 Ecco, io grido: "Violenza!" e nessuno risponde; imploro aiuto, ma non c'è giustizia!
7 Ora, purtroppo, Dio m'ha ridotto senza forze, ha desolato tutta la mia casa;
7 Quella notte sia notte sterile e non vi si oda grido di gioia.
7 L'occhio mio si oscura dal dolore, le mie membra non sono più che un'ombra.
7 ma l'uomo nasce per soffrire, come la favilla per volare in alto.
7 Egli si beffa del frastuono della città e non ode grida di padrone.
7 Superbe sono le file dei suoi scudi, strettamente uniti come da un sigillo.
7 Spavento di me non potrà quindi coglierti, e il peso della mia autorità non ti potrà schiacciare.
7 l'empio perirà per sempre come lo sterco suo; quelli che lo vedevano diranno: "Dov'è?"
7 quando le stelle del mattino cantavano tutte assieme e tutti i figli di Dio alzavano grida di gioia?
7 Dov'è l'uomo che al pari di Giobbe tracanni gli empi scherni come l'acqua,
7 Volete dunque difendere Dio parlando con menzogna? Sostenere la sua causa con parole di frode?
7 Dopo che ebbe rivolto questi discorsi a Giobbe, il SIGNORE disse a Elifaz di Teman: «La mia ira è accesa contro di te e contro i tuoi due amici, perché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe.
7 I passi che faceva nella sua forza si raccorciano, i suoi disegni lo conducono a rovina.
7 Rende inerte ogni mano d'uomo, perché tutti i mortali, che sono opera sua, imparino a conoscerlo.
7 «Cingiti i fianchi come un prode; ti farò delle domande e tu insegnami!
7 Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE e colpì Giobbe di un'ulcera maligna dalla pianta dei piedi alla sommità del capo; Giobbe prese un coccio con cui grattarsi, e si sedette in mezzo alla cenere.
7 ragliano fra i cespugli, si sdraiano alla rinfusa sotto i rovi;
7 Se sei giusto, che gli dai? Che riceve egli dalla tua mano?
7 Il SIGNORE disse a Satana: «Da dove vieni?» Satana rispose al SIGNORE: «Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa».
7 Ricorda: quale innocente perì mai? Dove furono mai distrutti gli uomini retti?
7 Là troverebbe un uomo retto a discutere con lui, e sarei dal mio giudice assolto per sempre.
7 Ma interroga un po' gli animali, e te lo insegneranno; gli uccelli del cielo, e te lo mostreranno;
7 Dicevo: "Parleranno i giorni, il gran numero degli anni insegnerà la saggezza".
7 Per l'albero almeno c'è speranza; se è tagliato, rigermoglia e continua a mettere germogli.
7 se i miei passi hanno deviato dalla retta via, se il mio cuore è andato dietro ai miei occhi, se qualche sozzura mi si è attaccata alle mani,
7 L'uccello rapace non conosce il sentiero che vi conduce, né l'ha mai scorto l'occhio del falco.
7 Sia trattato da malvagio il mio nemico, da perverso chi si erge contro di me!
7 pur sapendo che io non sono colpevole, e che non c'è chi mi liberi dalla tua mano?
7 Comanda al sole, ed esso non sorge; mette un sigillo sulle stelle.
7 Così sarà stato piccolo il tuo principio, ma la tua fine sarà grande oltre misura.
7 Allo stanco non davi da bere l'acqua, all'affamato rifiutavi il pane.
7 Egli distende il settentrione sul vuoto, sospende la terra sul nulla.
7 Ricòrdati che la mia vita è un soffio! L'occhio mio non vedrà più il bene.
7 Non allontana il suo sguardo dai giusti, ma li pone con i re sul trono, ve li mette seduti per sempre, e così li innalza.
7 Sei forse tu il primo uomo che nacque? Fosti tu formato prima dei monti?
7 passano la notte nudi, senza vestito, senza una coperta che li ripari dal freddo.
7 Puoi forse scandagliare le profondità di Dio, arrivare a conoscere appieno l'Onnipotente?
7 Perché mai vivono gli empi? Perché arrivano alla vecchiaia e anche crescono di forze?
7 Se uscivo per andare alla porta della città e mi facevo preparare il seggio sulla piazza,
8 Il SIGNORE disse a Satana: «Hai notato il mio servo Giobbe? Non ce n'è un altro sulla terra che come lui sia integro, retto, tema Dio e fugga il male».
8 a Dio vorrei esporre la mia causa;
8 La loro discendenza prospera sotto i loro sguardi intorno ad essi, i loro germogli fioriscono sotto gli occhi loro.
8 i giovani, al vedermi, si ritiravano, i vecchi si alzavano e rimanevano in piedi;
8 La tua malvagità non nuoce che al tuo simile, e la tua giustizia non giova che ai figli degli uomini.
8 che io semini e un altro mangi, e quanto è cresciuto nei miei campi sia sradicato!
8 Chi chiuse con porte il mare balzante fuori dal grembo materno,
8 rifletti sull'esperienza dei padri;
8 Uno tocca l'altro, tra loro non passa l'aria.
8 Bagnati dagli acquazzoni di montagna, per mancanza di rifugi, si stringono alle rocce.
8 Oh, mi avvenisse pure quel che chiedo, e mi desse Dio quel che spero!
8 Le fiere superbe non vi hanno messo piede, il leone non c'è passato mai.
8 Da solo spiega i cieli, cammina sulle più alte onde del mare.
8 Sua moglie gli disse: «Ancora stai saldo nella tua integrità?
8 Vuoi proprio annullare il mio giudizio? Condannare me per giustificare te stesso?
8 Io per me ho visto che coloro che arano iniquità e seminano tormenti, ne mietono i frutti.
8 Si tratta di cose più alte del cielo; tu che faresti? Di cose più profonde del soggiorno dei morti; come le conosceresti?
8 Ora dunque prendete sette tori e sette montoni, andate a trovare il mio servo Giobbe e offriteli in olocausto per voi stessi. Il mio servo Giobbe pregherà per voi e io avrò riguardo a lui per non punire la vostra follia, poiché non avete parlato di me secondo la verità, come ha fatto il mio servo Giobbe».
8 Ma quel che rende intelligente l'uomo è lo spirito, è il soffio dell'Onnipotente.
8 Ma, ecco, se vado a oriente, egli non c'è; se a occidente non lo trovo;
8 Quando la sua radice è invecchiata sotto terra, e il suo tronco muore nel suolo,
8 Hai forse sentito quanto si è detto nel Consiglio di Dio? Hai forse accaparrato la saggezza tutta quanta per te solo?
8 Lo sguardo di chi ora mi vede non mi potrà più scorgere; gli occhi tuoi mi cercheranno, ma io non sarò più.
8 La terra apparteneva al più forte, l'uomo influente vi piantava la sua casa.
8 m'ha coperto di grinze e questo testimonia contro di me, la mia magrezza si leva ad accusarmi apertamente.
8 gente da nulla, razza senza nome, cacciata via dal paese a bastonate.
8 Percorre le montagne della sua pastura e va in cerca di ogni filo di verde.
8 Le bestie selvagge vanno nel covo e stanno accovacciate entro le tane.
8 Dio mi ha sbarrato la via e non posso passare, ha coperto di tenebre il mio cammino.
8 Rinchiude le acque nelle sue nubi, e le nubi non scoppiano per il peso.
8 Se ne volerà via come un sogno, non si troverà più; si dileguerà come una visione notturna.
8 Poiché i suoi piedi lo traggono nel tranello, va camminando sulle reti.
8 Davanti a me tu dunque hai detto (e ho udito bene il suono delle tue parole):
8 Se gli uomini sono talvolta stretti da catene, se sono presi nei legami dell'afflizione,
8 oppure parla alla terra ed essa te lo insegnerà, e i pesci del mare te lo racconteranno.
8 Gli uomini retti ne sono colpiti di stupore, l'innocente si sdegna contro l'empio;
8 Le tue mani mi hanno formato, m'hanno fatto tutto quanto, eppure mi distruggi!
8 La maledicano quei che maledicono i giorni e sono esperti nell'evocare il drago.
8 Volete aver riguardo alla sua persona? E costituirvi difensori di Dio?
8 Quale speranza rimane mai all'empio quando Dio gli toglie, gli rapisce la vita?
8 cammini in compagnia dei malfattori, e vada assieme con gli scellerati?
9 Se il mio cuore si è lasciato sedurre da una donna, se ho spiato la porta del mio prossimo,
9 Il laccio l'afferra per il tallone, la trappola lo ghermisce.
9 La nuvola svanisce e si dilegua; così chi scende nel soggiorno dei morti non ne risalirà;
9 Ce n'è di quelli che strappano dalla mammella l'orfano, che prendono pegni dai poveri!
9 Nasconde l'aspetto del suo trono, vi distende sopra le sue nuvole.
9 Elifaz di Teman e Bildad di Suac e Zofar di Naama se ne andarono e fecero come il SIGNORE aveva loro ordinato; e il SIGNORE ebbe riguardo a Giobbe.
9 Dal sud viene l'uragano, il freddo viene dal nord.
9 Sono saldati assieme, si tengono stretti, sono inseparabili.
9 Dio fa loro conoscere il loro comportamento, le loro trasgressioni, poiché si sono insuperbiti;
9 poiché noi siamo di ieri e non sappiamo nulla; i nostri giorni sulla terra non sono che un'ombra;
9 se a settentrione, quando vi opera, io non lo vedo; si nasconde egli a sud, io non lo scorgo.
9 Volesse pure Dio schiacciarmi, stendere la mano e tagliare il filo dei miei giorni!
9 Dio presterà orecchio al grido di lui, quando gli piomberà addosso l'angoscia?
9 La loro misura è più lunga della terra, più larga del mare.
9 La loro casa è in pace, al sicuro da spaventi, la verga di Dio non li colpisce.
9 Il bufalo vorrà forse servirti o passare la notte presso la tua mangiatoia?
9 quando gli diedi le nubi come rivestimento e per fasce l'oscurità,
9 Hai un braccio pari a quello di Dio, o una voce che tuoni come la sua?
9 Ma lascia stare Dio, e muori!»
9 Satana rispose al SIGNORE: «È forse per nulla che Giobbe teme Dio?
9 i notabili cessavano di parlare e si mettevano la mano sulla bocca;
9 Infatti ha detto: "All'uomo non giova a nulla avere la benevolenza di Dio".
9 Mi ha spogliato della mia gloria, mi ha tolto dal capo la corona.
9 Chi non sa, fra tutte queste creature, che la mano del SIGNORE ha fatto ogni cosa,
9 Rimandavi a vuoto le vedove, le braccia degli orfani erano spezzate.
9 La sua ira mi lacera, mi perseguita, digrigna i denti contro di me, il mio nemico aguzza gli occhi su di me.
9 ma il giusto si attiene saldo alla sua via, e chi ha le mani pure si fortifica sempre più.
9 L'occhio che lo guardava cesserà di vederlo e la sua casa più non lo scorgerà.
9 Si oscurino le stelle del suo crepuscolo, aspetti la luce e la luce non venga, e non contempli le palpebre dell'alba,
9 Non quelli di lunga età sono saggi, né i vecchi sono quelli che comprendono il giusto.
9 Ricòrdati che mi hai plasmato come argilla, e tu mi fai ritornare in polvere!
9 a lui, che fa cose grandi, imperscrutabili, meraviglie innumerevoli;
9 Sarà un bene per voi quando egli vi scruterà a fondo? Credete di ingannarlo come s'inganna un uomo?
9 a sentir l'acqua, rinverdisce e mette rami come una giovane pianta.
9 È il creatore dell'Orsa, d'Orione, delle Pleiadi, e delle misteriose regioni del cielo australe.
9 Ora io sono il tema delle loro canzoni, il soggetto dei loro discorsi.
9 Si grida per le molte oppressioni, si alzano lamenti per la violenza dei grandi;
9 "Io sono puro, senza peccato; sono innocente, non c'è iniquità in me;
9 Al soffio di Dio essi periscono, dal vento della sua ira sono consumati.
9 Che sai tu che noi non sappiamo? Che conoscenza hai tu che non sia anche nostra?
9 L'uomo stende la mano sul granito, rovescia dalle radici le montagne.
10 Egli fa cose grandi e imperscrutabili, meraviglie innumerevoli.
10 la voce dei capi diventava muta, la lingua si attaccava al loro palato.
10 poiché non chiuse la porta del grembo che mi portava e non celò l'affanno agli occhi miei.
10 Lungi da Dio il male, lungi dall'Onnipotente l'iniquità!
10 quando gli tracciai dei confini, gli misi sbarre e porte?
10 Ci sono fra noi uomini canuti e anche vecchi più attempati di tuo padre.
10 Giobbe le rispose: «Tu parli da donna insensata! Abbiamo accettato il bene dalla mano di Dio, e rifiuteremmo di accettare il male?» In tutto questo Giobbe non peccò con le sue labbra.
10 ma quelli certo t'insegneranno, ti parleranno, e dal loro cuore trarranno discorsi.
10 che mia moglie giri la macina a un altro, e che altri abusino di lei!
10 Aprono larga contro di me la bocca, mi percuotono per oltraggio le guance, si metton tutti insieme a darmi addosso.
10 Mi detestano, mi fuggono, non si trattengono dallo sputarmi in faccia.
10 Al soffio di Dio si forma il ghiaccio e si contrae la distesa delle acque.
10 Non l'hai forse circondato di un riparo, lui, la sua casa, e tutto quel che possiede? Tu hai benedetto l'opera delle sue mani e il suo bestiame ricopre tutto il paese.
10 Non mi hai colato forse come il latte e fatto rapprendere come il formaggio?
10 egli apre così i loro orecchi agli ammonimenti e li esorta ad abbandonare il male.
10 ma nessuno dice: "Dov'è Dio, il mio Creatore, che nella notte ispira canti di gioia,
10 non tornerà più nella sua casa e il luogo dove stava non lo riconoscerà più.
10 Se Dio passa, se incarcera, se chiama in giudizio, chi si opporrà?
10 Legherai il bufalo con una corda perché faccia il solco? Erpicherà egli le valli dietro a te?
10 Ma l'uomo muore e perde ogni forza; il mortale spira, e dov'è egli?
10 Potrà egli trovare piacere nell'Onnipotente? Invocare Dio in ogni tempo?
10 fatevi avanti, ma fra voi non troverò un saggio.
10 Certo egli vi riprenderà severamente, se nel vostro segreto avete dei riguardi personali.
10 Ma la via che io batto egli la conosce; se mi mettesse alla prova, ne uscirei come l'oro.
10 Pratica trafori dentro le rocce, e l'occhio suo scorge quanto c'è di prezioso.
10 Quando Giobbe ebbe pregato per i suoi amici, il SIGNORE lo ristabilì nella condizione di prima e gli rese il doppio di tutto quello che già gli era appartenuto.
10 ma Dio trova contro me degli appigli ostili, mi considera suo nemico;
10 I suoi starnuti danno sprazzi di luce; i suoi occhi sono come le palpebre dell'aurora.
10 che sparge la pioggia sopra la terra e manda l'acqua sui campi;
10 Suvvia, adòrnati di maestà, di grandezza, rivèstiti di splendore, di magnificenza!
10 Sta nascosta in terra per lui un'insidia, sul sentiero lo aspetta un agguato.
10 Ecco perché sei circondato di lacci, spaventato da improvvisi terrori.
10 Perciò dico: "Ascoltatemi; vi esporrò anch'io il mio pensiero".
10 Mi ha demolito pezzo per pezzo, e io me ne vado. Ha sradicato come un albero la mia speranza.
10 I suoi figli si raccomanderanno ai poveri, le sue mani restituiranno la sua ricchezza.
10 Spenta è la voce del ruggente, sono spezzati i denti dei leoncelli.
10 Sarebbe questo un conforto per me, esulterei nei dolori che egli non mi risparmia; poiché non ho rinnegato le parole del Santo.
10 Ha tracciato un cerchio sulla superficie delle acque là dove la luce confina con le tenebre.
10 che egli tiene in mano l'anima di tutto quel che vive, e lo spirito di ogni carne umana?
10 Il loro toro monta e non sbaglia, la loro vacca figlia senz'abortire.
10 E questi se ne vanno, nudi, senza vestiti; hanno fame, e portano i covoni.
11 Non hanno più ritegno, mi umiliano, rompono ogni freno in mia presenza.
11 Dalla sua bocca partono vampate, ne sprizzano fuori scintille di fuoco.
11 Ecco, ho aspettato i vostri discorsi, ho ascoltato i vostri argomenti, mentre andavate cercando altre parole.
11 Paure lo atterriscono tutto intorno, lo inseguono, gli stanno alle calcagna.
11 Da' libero sfogo ai furori della tua ira; scruta tutti i superbi e abbassali!
11 Frena le acque perché non gemano e le cose nascoste trae fuori alla luce.
11 Il vigore giovanile che gli riempiva le ossa sarà nella polvere con lui.
11 Ecco, egli mi passa vicino, e io non lo vedo; mi scivola accanto e non me n'accorgo.
11 Tre amici di Giobbe, Elifaz di Teman, Bildad di Suac e Zofar di Naama, avendo udito tutti questi mali che gli erano piombati addosso, partirono, ciascuno dal proprio paese, e si misero d'accordo per venire a confortarlo e a consolarlo.
11 che innalza quelli che erano abbassati e pone in salvo gli afflitti, in luogo elevato;
11 mi mette i piedi nei ceppi, spia tutti i miei movimenti".
11 Io, perciò, non terrò chiusa la bocca; nell'angoscia del mio spirito io parlerò, mi lamenterò nell'amarezza dell'anima mia.
11 Egli infatti conosce gli uomini perversi, scopre senza sforzo l'iniquità.
11 Allora gli dissi: "Fin qui tu verrai, e non oltre; qui si fermerà l'orgoglio dei tuoi flutti".
11 O non vedi le tenebre che ti avvolgono, la piena d'acque che ti sommerge?
11 L'orecchio che mi udiva mi diceva beato; l'occhio che mi vedeva mi rendeva testimonianza,
11 Può il papiro crescere dove non c'è limo? Forse il giunco viene su senz'acqua?
11 La sua maestà non vi farà sgomenti? Il suo terrore non piomberà su di voi?
11 I miei giorni passano; i miei disegni, i disegni cari al mio cuore, sono distrutti;
11 Fai così poco caso delle consolazioni di Dio e delle dolci parole che ti abbiam rivolte?
11 Poich'egli rende all'uomo secondo le sue opere, fa trovare a ognuno il salario della sua condotta.
11 Ha acceso la sua ira contro di me, mi ha considerato come suo nemico.
11 Egli carica pure le nubi di umidità, disperde lontano le nuvole che portano i suoi lampi
11 Il mio piede ha seguito fedelmente le sue orme, mi sono tenuto sulla sua via senza deviare;
11 Che è mai la mia forza perché io speri ancora? Che fine mi aspetta perché io sia paziente?
11 non vi nasconderò i disegni dell'Onnipotente.
11 Mandano fuori come un gregge i loro piccini, e i loro figli saltano e ballano.
11 Tutti i suoi fratelli, tutte le sue sorelle e tutte le sue conoscenze di prima vennero a trovarlo, mangiarono con lui in casa sua, lo confortarono e lo consolarono di tutti i mali che il SIGNORE gli aveva fatto cadere addosso; e ognuno di loro gli diede un pezzo d'argento e un anello d'oro.
11 Tu mi hai rivestito di pelle e di carne, e mi hai intessuto d'ossa e di nervi.
11 Se l'ascoltano, se si sottomettono, finiscono i loro giorni nel benessere, e i loro anni nella gioia;
11 Le colonne del cielo sono scosse, tremano alla sua minaccia.
11 Perché non morii fin dal seno di mia madre? Perché non spirai appena uscito dal suo grembo?
11 L'orecchio non discerne forse le parole, come il palato assaggia i cibi?
11 che ci fa più intelligenti delle bestie dei campi e più saggi degli uccelli del cielo?"
11 Ti fiderai di lui perché la sua forza è grande? Lascerai a lui il tuo lavoro?
11 Le acque del lago se ne vanno, il fiume vien meno e si prosciuga;
11 Dio mi dà in balìa degli empi, mi getta in mano dei malvagi.
11 Ma stendi un po' la tua mano, tocca quanto egli possiede, e vedrai se non ti rinnega in faccia».
11 Perisce per mancanza di preda il forte leone, e restano dispersi i piccini della leonessa.
11 Fanno l'olio nel recinto dell'empio; calcano l'uva nel tino e patiscono la sete.
11 Poiché quella sarebbe una scelleratezza, un misfatto punito dai giudici,
12 un fuoco che consuma fino a perdizione, e che avrebbe distrutto fin dalle radici ogni mia fortuna.
12 Con la sua forza egli solleva il mare, con la sua intelligenza ne abbatte l'orgoglio.
12 Ma queste cose voi tutti le avete osservate, perché dunque vi perdete in vani discorsi?
12 ma, se non l'ascoltano, periscono trafitti dalle frecce, muoiono nel loro accecamento.
12 La sua forza viene meno dalla fame, la calamità gli sta pronta al fianco.
12 Alzati gli occhi da lontano, essi non lo riconobbero, e piansero ad alta voce; si stracciarono i mantelli e si cosparsero il capo di polvere gettandola verso il cielo.
12 Guarda lassù le stelle eccelse, come stanno in alto!
12 I vostri detti memorabili sono massime di cenere; i vostri baluardi sono baluardi d'argilla.
12 Perché trovai delle ginocchia per ricevermi e delle mammelle da poppare?
12 Nei vecchi si trova la saggezza, e lunghezza di giorni dà intelligenza.
12 Ma l'insensato diventerà saggio, quando un puledro d'onagro diventerà uomo.
12 Vi ho seguito attentamente, ed ecco, nessuno di voi ha convinto Giobbe, nessuno ha risposto alle sue parole.
12 ed esse, da lui guidate, vagano nei loro giri per eseguire i suoi comandi sopra la faccia di tutta la terra;
12 Mi hai concesso vita e grazia, la tua provvidenza ha vegliato sul mio spirito,
12 Il SIGNORE benedì gli ultimi anni di Giobbe più dei primi; ed egli ebbe quattordicimila pecore, seimila cammelli, mille paia di buoi e mille asine.
12 Là gridano, ma egli non risponde, a motivo della superbia dei malvagi.
12 Mentre sono verdi ancora, e senza che li si tagli, prima di tutte le erbe, inaridiscono.
12 Dove ti trascina il cuore, e che vogliono dire codeste torve occhiate?
12 Ecco, io ti rispondo: "In questo non hai ragione"; poiché Dio è più grande dell'uomo.
12 non mi sono scostato dai comandamenti delle sue labbra, ho custodito nel mio cuore le parole della sua bocca.
12 Sono io forse il mare o un mostro marino che tu ponga intorno a me una guardia?
12 e costoro pretendono che la notte sia giorno, che la luce sia vicina, quando tutto è buio!
12 Cantano al suono del timpano e della cetra, si rallegrano al suono della zampogna.
12 Ecco, afferra la preda, e chi si opporrà? Chi oserà dirgli: "Che fai?"
12 La mia forza è come la forza delle pietre? E la mia carne è forse di bronzo?
12 Sale dalle città il gemito dei moribondi; i feriti implorano aiuto, e Dio non si cura di queste infamie!
12 Il male è dolce alla sua bocca, se lo nasconde sotto la lingua,
12 Scruta tutti i superbi e umiliali! Schiaccia gli empi dovunque stanno!
12 Vivevo in pace ed egli m'ha scosso con violenza, m'ha preso per la nuca, m'ha frantumato, m'ha posto per suo bersaglio.
12 Hai tu mai, in vita tua, comandato al mattino, o insegnato il suo luogo all'aurora,
12 Dalle sue narici esce un fumo, come da una pentola che bolle o da una caldaia.
12 perché salvavo il misero che gridava aiuto e l'orfano che non aveva chi lo soccorresse.
12 e il mio orecchio ne ha còlto il lieve sussurro.
12 Conterai su di lui perché ti porti a casa il raccolto e ti ammucchi il grano sull'aia?
12 che sventa i disegni degli astuti, sicché le loro mani non giungono a eseguirli;
12 così l'uomo giace, e non risorge più; finché non vi siano più cieli egli non si risveglierà né sarà più destato dal suo sonno.
12 Ma la saggezza, dove trovarla? Dov'è il luogo dell'intelligenza?
12 No, di certo Dio non commette ingiustizie! L'Onnipotente non perverte il diritto.
12 Il SIGNORE disse a Satana: «Ebbene, tutto quello che possiede è in tuo potere; soltanto, non stender la mano sulla sua persona». E Satana si ritirò dalla presenza del SIGNORE.
12 Questa gentaglia insorge alla mia destra, m'incalzano, e si appianano le vie contro di me per distruggermi.
12 Le sue schiere sono venute tutte insieme, si sono spianate la strada fino a me, hanno posto il campo intorno alla mia tenda.
13 Tale è la sorte di tutti quelli che dimenticano Dio; la speranza dell'empio perirà.
13 Quando dico: "Il mio letto mi darà sollievo, il mio giaciglio allevierà la mia pena",
13 Ce ne sono di quelli che si ribellano alla luce, non ne conoscono le vie, non ne battono i sentieri.
13 Al suo soffio il cielo torna sereno, la sua mano trafigge il serpente agile.
13 Gli empi di cuore si abbandonano alla collera, non implorano Dio quando egli li incatena;
13 lo conserva, non lo lascia andare giù, lo trattiene sotto al suo palato:
13 Oh, volessi tu nascondermi nel soggiorno dei morti, tenermi occulto finché l'ira tua sia passata, fissarmi un termine, e poi ricordarti di me!
13 Passano felici i loro giorni, poi scendono in un attimo nel soggiorno dei morti.
13 E tu dici: "Dio che sa? Può egli giudicare attraverso il buio?
13 Come! Tu volgi la tua collera contro Dio, e ti lasci uscir di bocca tali parole?
13 Ma la sua decisione è una; chi lo farà mutare? Quello che desidera, lo fa;
13 ed ecco quello che nascondevi in cuore! Sì, lo so, questo meditavi:
13 Gli divora a pezzo a pezzo la pelle, gli divora le membra il primogenito della morte.
13 Se ho disconosciuto il diritto del mio servo e della mia serva, quando erano in lite con me,
13 L'uomo non ne sa la via, non la si trova sulla terra dei viventi.
13 e tendi verso Dio le mani,
13 Dio non ritira la sua collera; sotto di lui si curvano i campioni della superbia.
13 Lo struzzo batte allegramente le ali; ma le sue penne e le sue piume sono forse di cicogna?
13 Rimasero seduti per terra, presso di lui, sette giorni e sette notti; nessuno di loro gli disse parola, perché vedevano che il suo dolore era molto grande.
13 Un giorno, mentre i suoi figli e le sue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore, giunse a Giobbe un messaggero a dirgli:
13 Hanno sovvertito il mio cammino, traggono vantaggio dalla mia rovina, essi che nessuno vorrebbe soccorrere!
13 Chi gli ha dato il governo della terra? Chi ha affidato l'universo alla sua cura?
13 che prende gli abili nella loro astuzia, sicché il consiglio degli scaltri va in rovina.
13 Egli ha allontanato da me i miei fratelli, i miei conoscenti sono diventati degli estranei per me.
13 Scendeva su di me la benedizione di chi stava per perire, facevo esultare il cuore della vedova.
13 Tra i pensieri delle visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali,
13 Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l'Onnipotente non ne fa caso;
13 succeda quel che succeda!
13 perché essa afferri i lembi della terra, e ne scuota via i malvagi?
13 L'alito suo accende i carboni, una fiamma gli esce dalla gola.
13 Ebbe pure sette figli e tre figlie;
13 Non c'è forza in me, la saggezza è stata allontanata da me.
13 Ecco la parte che Dio riserva all'empio, l'eredità che l'uomo violento riceve dall'Onnipotente.
13 Seppelliscili tutti assieme nella polvere, copri di bende la loro faccia nel buio della tomba!
13 Non avete dunque ragione di dire: "Abbiamo trovato la saggezza! Dio soltanto lo farà cedere; non l'uomo!"
13 e le manda come flagello, oppure come beneficio alla sua terra, o come prova della sua bontà.
13 Se aspetto come casa mia il soggiorno dei morti, se già mi sono fatto il letto nelle tenebre,
13 Ora giacerei tranquillo, dormirei, e avrei così riposo
13 «In Dio stanno la saggezza e la potenza, a lui appartengono il consiglio e l'intelligenza.
13 I suoi arcieri mi circondano, egli mi trafigge i reni senza pietà, sparge a terra il mio fiele.
13 Perché contendi con lui? Egli non rende conto dei suoi atti.
14 Egli non ha diretto i suoi discorsi contro di me, e io non gli risponderò con le vostre parole.
14 «I buoi stavano arando e le asine pascolavano là vicino,
14 tu mi sgomenti con sogni, e mi spaventi con visioni;
14 Se l'uomo muore, può egli tornare in vita? Aspetterei fiducioso tutti i giorni della mia sofferenza, finché cambiasse la mia condizione:
14 Di giorno essi incorrono nelle tenebre, a mezzogiorno brancolano come di notte.
14 L'abisso dice: "Non è in me"; il mare dice: "Non sta da me".
14 Allora, anch'io ti loderò, perché la tua destra ti avrà dato la vittoria.
14 «Pietà deve l'amico a colui che soccombe, se anche abbandonasse il timor dell'Onnipotente.
14 uno spavento mi prese, un tremore, che mi fece fremer tutte le ossa.
14 e tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!
14 egli eseguirà quel che di me ha decretato; di cose come queste ne ha molte in mente.
14 L'assassino si alza sul far del giorno; ammazza il misero e il povero; e la notte fa il ladro.
14 Chi è mai l'uomo per esser puro, il nato di donna per esser giusto?
14 se allontani il male che è nelle tue mani, e non alberghi l'iniquità nelle tue tende,
14 ma il cibo gli si trasforma nelle viscere, gli diventa in corpo veleno d'aspide.
14 La terra si trasfigura come creta sotto il sigillo e appare come vestita di un ricco manto;
14 Eppure, dicevano a Dio: "Ritìrati da noi! Noi non ci curiamo di conoscere le tue vie!
14 e chiamò la prima, Colomba; la seconda, Cassia; la terza, Cornustibia.
14 Nel suo collo risiede la forza, davanti a lui si fugge terrorizzati.
14 con i re e con i consiglieri della terra che si costruirono mausolei,
14 al sepolcro dico: "Tu sei mio padre", e ai vermi: "Siete mia madre e mia sorella".
14 Apre sopra di me breccia su breccia, mi corre addosso come un guerriero.
14 se avessi peccato, l'avresti ben tenuto a mente e non mi avresti assolto dalla mia iniquità.
14 ma l'uomo non ci bada;
14 Avanzano come attraverso un'ampia breccia, si precipitano davanti in mezzo alle rovine.
14 che farei quando Dio si alzasse per giudicarmi, e che risponderei quando mi esaminasse?
14 No, poich'esso abbandona sulla terra le proprie uova, le lascia scaldare sopra la sabbia.
14 Perché dovrei prendere la mia carne con i denti? E trattenere la mia vita con le mie mani?
14 Giobbe; fèrmati e considera le meraviglie di Dio!
14 Egli è strappato dalla sua tenda che credeva sicura, è fatto scendere verso il re degli spaventi.
14 La sua baldanza è troncata, la sua fiducia è come una tela di ragno.
14 così muoiono nel fiore degli anni e la loro vita finisce come quella dei dissoluti;
14 Se egli non si curasse che di se stesso, se ritirasse a sé il suo Spirito e il suo soffio,
14 Fitte nubi lo coprono e nulla vede; egli passeggia sulla vòlta dei cieli".
14 Mi hanno abbandonato i miei parenti, gli intimi miei mi hanno dimenticato.
14 Egli abbatte, e nessuno può ricostruire. Chiude un uomo in prigione, e non c'è chi gli apra.
14 Ecco, questi non sono che gli estremi lembi della sua azione. Non ce ne giunge all'orecchio che un breve sussurro. Ma il tuono delle sue potenti opere chi può comprenderlo?»
14 Se ha figli in gran numero sono per la spada; la sua discendenza non avrà pane da sfamarsi.
14 Io, come farei a rispondergli, a scegliere le mie parole per discutere con lui?
14 La giustizia era il mio vestito e io il suo; la rettitudine era come il mio mantello e il mio turbante.
15 Che cos'è l'Onnipotente perché lo serviamo? Che guadagneremo a pregarlo?"
15 Vuoi dunque seguir l'antica via per cui camminarono gli uomini malvagi,
15 Se fossi stato malvagio, guai a me! Se giusto, non avrei osato alzare la fronte, sazio d'infamia, spettatore della mia miseria.
15 Ma i fratelli miei si sono mostrati infidi come un torrente, come l'acqua di torrenti che passa.
15 Nella sua tenda abita chi non è dei suoi, la sua casa è cosparsa di zolfo.
15 Dov'è dunque la mia speranza? Questa speranza mia chi la può scorgere?
15 allora alzerai la fronte senza macchia, sarai incrollabile, e non avrai paura di nulla;
15 Ecco, Dio non si fida nemmeno dei suoi santi, i cieli non sono puri ai suoi occhi;
15 Uno spirito mi passò davanti, e i peli mi si rizzarono addosso.
15 Ecco, mi uccida pure! Oh, continuerò a sperare. Soltanto, io difenderò in faccia a lui il mio comportamento!
15 Mi sono cucito un cilicio sulla pelle, ho prostrato la mia fronte nella polvere.
15 Ma Dio salva il meschino dalla spada della loro bocca, e il povero dalla mano del potente.
15 io preferisco soffocare, a queste mie ossa preferisco la morte.
15 I miei domestici e le mie serve mi trattano come un estraneo; ai loro occhi io sono un intruso.
15 con i prìncipi che possedevano oro e che riempirono d'argento le loro case;
15 tu mi chiameresti e io risponderei, tu vorresti rivedere l'opera delle tue mani.
15 Egli trattiene le acque, e tutto inaridisce; le lascia andare, ed esse sconvolgono la terra.
15 quand'ecco i Sabei sono piombati loro addosso e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servi; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire».
15 Ha trangugiato ricchezze e le vomiterà; Dio stesso gliele ricaccerà dal ventre.
15 Sai tu come Dio le diriga e faccia guizzare il lampo dalle sue nubi?
15 Compatte sono in lui le parti flosce della sua carne, gli stanno salde addosso, non si muovono.
15 Non la si ottiene in cambio d'oro, né la si compra a peso d'argento.
15 In tutto il paese non c'erano donne così belle come le figlie di Giobbe; e il padre assegnò loro un'eredità tra i loro fratelli.
15 Perciò davanti a lui io sono atterrito; quando ci penso, ho paura di lui.
15 Egli si appoggia alla sua casa, ma essa non regge; vi si aggrappa, ma quella non tiene.
15 parla per via di sogni, di visioni notturne, quando un sonno profondo cade sui mortali, quando sui loro letti essi giacciono assopiti;
15 ogni carne perirebbe all'improvviso e l'uomo ritornerebbe in polvere.
15 esso mangia l'erba come il bue.
15 i malfattori sono privati della luce loro, e il braccio, alzato già, è spezzato.
15 Eccoli sconcertati! Non rispondono più, non trovano più parole.
15 I superstiti sono sepolti dalla morte, e le vedove loro non li piangono.
15 Chi fece me nel grembo di mia madre non fece anche lui? Non ci ha formati nel grembo materno uno stesso Dio?
15 ma Dio libera l'afflitto mediante l'afflizione, e gli apre gli orecchi mediante la sventura.
15 Terrori mi si rovesciano addosso; il mio onore è portato via come dal vento, è passata come una nube la mia felicità.
15 Egli dimentica che un piede le potrà schiacciare, che le bestie dei campi le potranno calpestare.
15 L'occhio dell'adultero spia il crepuscolo, dicendo: "Nessuno mi vedrà!" e si copre con un fazzoletto il volto.
15 Ero l'occhio del cieco, il piede dello zoppo;
15 Ma ora, perché la sua ira non punisce, perché egli non prende rigorosa conoscenza delle trasgressioni,
15 Avessi anche ragione, non gli replicherei, ma implorerei misericordia al mio giudice.
16 Chiamo il mio servo e non risponde, devo supplicarlo con la mia bocca.
16 allora egli apre i loro orecchi e dà loro in segreto degli ammonimenti,
16 Anche questo servirà alla mia salvezza; poiché un empio non ardirebbe presentarsi a lui.
16 quanto meno quest'essere abominevole e corrotto, l'uomo, che tracanna iniquità come acqua!
16 Giobbe apre vanamente le labbra e accumula parole irragionevoli».
16 Se l'avessi alzata, mi avresti dato la caccia come a un leone, contro di me avresti rinnovato le tue prodezze;
16 Egli possiede la forza e l'abilità; da lui dipendono chi erra e chi fa errare.
16 Io mi sto consumando; non vivrò sempre; ti prego, lasciami stare; i giorni miei non sono che un soffio.
16 Ma ora tu conti i miei passi, tu osservi i miei peccati;
16 Sei tu penetrato fino alle sorgenti del mare? Hai tu passeggiato in fondo all'abisso?
16 Ecco la sua forza è nei suoi lombi, il suo vigore nei muscoli del ventre.
16 ero il padre dei poveri, studiavo a fondo la causa dello sconosciuto.
16 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «Il fuoco di Dio è caduto dal cielo, ha colpito le pecore e i servi, e li ha divorati; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire».
16 mi hanno colto i giorni dell'afflizione.
16 Se ho rifiutato ai poveri quanto desideravano, se ho fatto languire gli occhi della vedova,
16 Il mio viso è rosso di pianto, sulle mie palpebre si stende l'ombra di morte.
16 Ho aspettato che non parlassero più, che tacessero e non rispondessero più.
16 Il suo cuore è duro come il sasso, duro come la macina di sotto.
16 Il ghiaccio li rende torbidi, e la neve vi si scioglie;
16 Te pure egli vuole liberare dalle fauci della distretta, metterti al largo, dove non è più angustia, e coprire la tua mensa di cibi succulenti.
16 Giobbe, dopo questo, visse centoquarant'anni e vide i suoi figli e i figli dei suoi figli, fino alla quarta generazione.
16 Se tu sei intelligente, ascolta questo, porgi orecchio alla voce delle mie parole.
16 Tratta duramente i suoi piccini, quasi non fossero suoi; la sua fatica sarà vana, ma ciò non lo turba,
16 Conosci tu l'equilibrio delle nuvole, le meraviglie di colui la cui scienza è perfetta?
16 Si fermò, ma non riconobbi il suo sembiante; una figura mi stava davanti agli occhi e udii una voce sommessa che diceva:
16 Così per il misero c'è speranza, mentre l'iniquità chiude la bocca.
16 oppure, come l'aborto nascosto, non esisterei, sarei come i feti che non videro la luce.
16 Egli verdeggia al sole, i suoi rami si protendono sul suo giardino,
16 Dio mi ha tolto il coraggio, l'Onnipotente mi ha spaventato.
16 Non la si acquista con l'oro di Ofir, con l'ònice prezioso e con lo zaffiro.
16 Se io lo invocassi ed egli mi rispondesse, non per questo crederei che avesse dato ascolto alla mia voce;
16 dimenticherai i tuoi affanni; te ne ricorderai come d'acqua passata;
16 che furono portati via prima del tempo, e il cui fondamento fu come un torrente che scorre?
16 In basso s'inaridiscono le sue radici, in alto sono tagliati i suoi rami.
16 Ha succhiato veleno d'aspide, la lingua della vipera l'ucciderà.
16 I ladri, di notte, sfondano le case; di giorno, si tengono rinchiusi; non conoscono la luce.
16 Se accumula l'argento come polvere, se ammucchia vestiti come fango,
16 Ecco, non hanno essi in mano la loro felicità? (Lungi da me il consiglio degli empi!).
16 Essa scenderà alle porte del soggiorno dei morti, quando nella polvere troveremo riposo assieme».
17 Le porte della morte sono state da te scoperte? Hai tu veduto le porte dell'ombra di morte?
17 L'oro e il vetro non reggono al suo confronto, non la si dà in cambio di vasi d'oro fino.
17 Uno che odiasse la giustizia potrebbe governare? Osi tu condannare il Giusto, il Potente,
17 le sue radici s'intrecciano sul mucchio delle macerie, penetra fra le pietre della casa.
17 "Può il mortale essere giusto davanti a Dio? Può l'uomo essere puro davanti al suo creatore?
17 ma passato il tempo delle piene, svaniscono; quando sentono il caldo, scompaiono dal loro luogo.
17 Il mattino è per essi come ombra di morte; appena lo scorgono provano i terrori del buio.
17 Là cessano gli empi di tormentare gli altri. Là riposano gli stanchi,
17 Questo mi annienta; non le tenebre, non la fitta oscurità che mi ricopre.
17 Sai come mai i tuoi abiti sono caldi quando la terra si assopisce sotto il soffio dello scirocco?
17 egli mi piomba addosso dal seno della tempesta, moltiplica senza motivo le mie piaghe,
17 se ho mangiato da solo il mio pezzo di pane senza che l'orfano ne mangiasse la sua parte,
17 Quando mai la lampada degli empi si spegne, e piomba loro addosso la rovina e Dio, nella sua ira, li retribuisce con castighi?
17 Ma ora risponderò anch'io per mio conto, esporrò anch'io il mio pensiero!
17 Non godrà più la vista d'acque perenni, né di rivi fluenti di miele e di latte.
17 Eppure, le mie mani non commisero mai violenza, e la mia preghiera fu sempre pura.
17 Essi dicevano a Dio: "Allontànati da noi! Che ci può fare l'Onnipotente?"
17 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «I Caldei hanno formato tre bande, si sono gettati sui cammelli e li hanno portati via; hanno passato a fil di spada i servi; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire».
17 Spezzavo la ganascia al malfattore, gli facevo lasciare la preda che aveva fra i denti.
17 Che cos'è l'uomo che tu ne faccia tanto caso, che tu t'interessi a lui,
17 Stende rigida come un cedro la coda; i nervi delle sue cosce sono intrecciati insieme.
17 avresti trovato contro di me nuovi testimoni e avresti raddoppiato il tuo sdegno contro di me; legioni su legioni mi avrebbero assalito.
17 perché Dio l'ha privato di saggezza, non gli ha impartito intelligenza.
17 Egli manda scalzi i consiglieri, colpisce di demenza i giudici.
17 e ti racconterò quello che ho visto,
17 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto; e l'argento l'avrà come sua parte l'innocente.
17 La sua memoria scompare dal paese, più non si ode il suo nome per le campagne.
17 Il mio fiato ripugna a mia moglie, faccio pietà a chi nacque dal grembo di mia madre.
17 La notte mi trafigge, mi stacca le ossa, e i dolori che mi rodono non hanno sosta.
17 la tua vita sorgerà più fulgida del pieno giorno, l'oscurità sarà come la luce del mattino.
17 Ascoltate attentamente il mio discorso, porgete orecchio a quanto sto per dichiararvi.
17 Tu non disprezzare la lezione dell'Onnipotente;
17 per distogliere l'uomo dal suo modo di agire e tenere lontano da lui la superbia;
17 Quando si rizza, tremano i più forti, e dalla paura sono fuori di sé.
17 Poi Giobbe morì vecchio e sazio di giorni.
17 Ma, se giudichi le vie di Dio come fanno gli empi, il suo giudizio e la sua sentenza ti piomberanno addosso.
17 le mie trasgressioni sono sigillate in un sacco, e alle mie iniquità, altre ne aggiungi.
18 Voi dite: "L'empio è un fuscello sulla faccia delle acque; la sua parte sulla terra è maledetta; non prenderà più la via delle vigne".
18 Hai tu abbracciato con lo sguardo l'ampiezza della terra? Parla, se la conosci tutta!
18 Ma quando si muove e prende lo slancio, si beffa del cavallo e di chi lo cavalca.
18 Dicevo: "Morirò nel mio nido, moltiplicherò i miei giorni come la sabbia;
18 È scacciato dalla luce nelle tenebre, è bandito dal mondo.
18 Eppure Dio aveva riempito le loro case di beni! Ah, lungi da me il consiglio degli empi!
18 Scioglie i legami dell'autorità dei re e cinge i loro fianchi di catene.
18 Invano lo si attacca con la spada; a nulla valgono lancia, giavellotto, corazza.
18 La montagna frana e scompare, la roccia è divelta dal suo luogo,
18 Ecco, io ho predisposto ogni elemento per la causa; so che sarò riconosciuto giusto.
18 Le sue ossa sono tubi di bronzo; le sue membra, sbarre di ferro.
18 La casa che si costruisce è come quella del tarlo, come il capanno che fa il guardiano della vigna.
18 Renderà i suoi frutti, e non li mangerà; saranno pari alla ricchezza dei suoi guadagni, e non ne godrà.
18 perché egli fa la piaga, ma poi la fascia; egli ferisce, ma le sue mani guariscono.
18 Non si parli di corallo, di cristallo; la saggezza vale più delle perle.
18 Quando mai sono essi come paglia al vento, come pula portata via dall'uragano?
18 per salvargli l'anima dalla fossa, la vita dalla freccia mortale.
18 Perfino i bimbi mi sprezzano; se cerco di alzarmi, mi deridono.
18 io che fin da giovane l'ho allevato come un padre, io che fin dal grembo di mia madre sono stato guida alla vedova,
18 Le carovane che si dirigono là, mutano strada, s'inoltrano nel deserto, e vi periscono.
18 Ecco, Dio non si fida dei suoi servi, e trova difetti nei suoi angeli;
18 Perché sono pieno di parole, lo spirito che è dentro di me mi stimola.
18 non mi lascia riprender fiato, e mi sazia d'amarezza.
18 «O terra, non coprire il mio sangue e non vi sia luogo dove si fermi il mio grido!
18 Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli solidi come uno specchio di metallo?
18 là i prigionieri hanno pace tutti insieme, senza udir voce d'aguzzino.
18 Bada che la collera non ti trasporti alla bestemmia, la grandezza del riscatto non ti spinga a deviare!
18 Sarei spirato senza che occhio mi vedesse!
18 che chiama i re "uomini da nulla!" e i prìncipi "scellerati"?
18 Per la gran violenza del mio male la mia veste si sforma, mi si serra addosso come una tunica.
18 quello che i saggi hanno riferito senza nulla celare di quel che sapevano dai padri,
18 lo visiti ogni mattina e lo metta alla prova a ogni istante?
18 Sarai fiducioso perché avrai speranza; ti guarderai bene attorno e ti coricherai sicuro.
18 Ma divelto che sia dal suo luogo, questo lo rinnega e gli dice: "Non ti ho mai visto!"
18 Quello parlava ancora, quando ne giunse un altro a dire: «I tuoi figli e le tue figlie mangiavano e bevevano vino in casa del loro fratello maggiore;
19 quanto più in quelli che stanno in case d'argilla, che hanno per fondamento la polvere e sono schiacciati al pari delle tignole!
19 le acque consumano la pietra, le loro inondazioni trascinano via la terra: così tu distruggi la speranza dell'uomo.
19 Tali sono le delizie che gli procura il suo comportamento! Dalla polvere, altri dopo lui germoglieranno.
19 C'è qualcuno che voglia farmi opposizione? Se c'è, io taccio e sono pronto a morire.
19 Perché ha oppresso e abbandonato il povero, si è impadronito di case che non aveva costruite;
19 Egli non porta rispetto all'apparenza dei grandi, non considera il ricco più del povero, perché sono tutti opera delle sue mani.
19 Come la siccità e il calore assorbono le acque della neve, così il soggiorno dei morti inghiotte chi ha peccato.
19 Già fin d'ora, ecco, il mio Testimone è nel cielo, il mio Garante è nei luoghi altissimi.
19 Esso è il capolavoro di Dio; colui che lo fece l'ha fornito di falce,
19 Le carovane di Tema li cercavano con lo sguardo, i viandanti di Seba vi contavano su,
19 Va a letto ricco, ma per l'ultima volta; apre gli occhi e non è più.
19 Sarei stato come se non fossi mai esistito, mi avrebbero portato dal grembo materno alla tomba!
19 Sei tu che dai al cavallo la forza? Che gli vesti il collo di una fremente criniera?
19 dall'agitazione incessante delle sue ossa;
19 le mie radici si stenderanno verso le acque, la rugiada passerà la notte sui miei rami;
19 Quando cesserai di tenere lo sguardo fisso su di me? Quando mi darai tempo d'inghiottire la mia saliva?
19 Il topazio d'Etiopia non può starle a confronto, l'oro puro non ne controbilancia il valore.
19 Se si tratta di forza, ecco, egli è potente; se di diritto, egli dice: "Chi mi convocherà?"
19 ai quali soltanto è stato dato il paese; e in mezzo ai quali non è passato lo straniero.
19 Tutti gli amici più stretti mi hanno in orrore, quelli che amavo si sono rivoltati contro di me.
19 Dov'è la via che guida al soggiorno della luce? Le tenebre dove hanno la loro sede?
19 Manda scalzi i sacerdoti, e rovescia i potenti.
19 "Dio", mi dite, "tiene in serbo il castigo per i figli dell'empio". Ma punisca lui stesso! Che lo senta lui,
19 Dio m'ha gettato nel fango, e rassomiglio alla polvere e alla cenere.
19 Egli dà forse importanza alle tue ricchezze? Non hanno valore per lui, né l'oro, né tutto il fasto della ricchezza.
19 Insegnaci tu che cosa dirgli! Nelle nostre tenebre, noi siamo senza parole.
19 Il ferro è per lui come paglia; il bronzo, come legno tarlato.
19 I giusti, vedendo la loro rovina, ne gioiscono, e l'innocente si fa beffe di loro:
19 Ecco, il mio intimo è come vino rinchiuso, è simile a otri pieni di vino nuovo, che stanno per scoppiare.
19 In sei sciagure egli sarà il tuo liberatore, e in sette, il male non ti toccherà.
19 Piccoli e grandi sono là insieme, lo schiavo è libero dal suo padrone.
19 se ho visto uno soffrire per mancanza di vesti o il povero senza una coperta,
19 ed ecco che un gran vento, venuto dall'altra parte del deserto, ha investito i quattro canti della casa, che è caduta sui giovani; essi sono morti; io solo sono potuto scampare per venirtelo a dire».
19 Non lascia tra il suo popolo né figli, né nipoti, nessun superstite dov'egli soggiornava.
19 Ti metterai a dormire e nessuno ti spaventerà; e molti cercheranno il tuo favore.
20 Allora Giobbe si alzò, si stracciò il mantello, si rase il capo, si prostrò a terra e adorò dicendo:
20 che veda con i propri occhi la sua rovina, e beva egli stesso l'ira dell'Onnipotente!
20 Sei tu che lo fai saltare come la locusta? Il fiero suo nitrito incute spavento.
20 Il grembo che lo portò, lo dimentica; i vermi ne fanno il loro pasto delizioso, nessuno più lo ricorda. L'iniquo sarà troncato come un albero:
20 Tu lo sopraffai una volta per sempre, ed egli se ne va; gli muti la sembianza, e lo mandi via.
20 perché la sua ingordigia non conobbe limiti, egli non salverà nulla di ciò che ha tanto desiderato.
20 Se ho peccato, che ho fatto a te, o guardiano degli uomini? Perché hai fatto di me il tuo bersaglio a tal punto che sono divenuto un peso a me stesso?
20 Non anelare a quella notte che porta via i popoli dal loro luogo.
20 Le mie ossa stanno attaccate alla mia pelle e alla mia carne, non m'è rimasta che la pelle dei denti.
20 No, Dio non respinge l'uomo integro, né porge aiuto a quelli che fanno il male.
20 Io grido a te, ma tu non mi rispondi; ti sto davanti, ma tu non mi consideri!
20 Non sono forse pochi i giorni che mi restano? Smetta egli dunque, mi lasci stare, perché io possa rasserenarmi un poco,
20 la mia gloria sempre si rinnoverà, l'arco rinverdirà nella mia mano".
20 Da dove viene dunque la saggezza? Dov'è il luogo dell'intelligenza?
20 Ma, o Dio, concedimi solo due cose, e non mi nasconderò dalla tua presenza:
20 Parlerò dunque e mi sentirò meglio, aprirò le labbra e risponderò!
20 Ma gli occhi degli empi verranno meno; non ci sarà più rifugio per loro, e non avranno altra speranza che esalare l'ultimo respiro».
20 Priva della parola i più eloquenti, e toglie il discernimento ai vecchi.
20 Quelli di occidente sono stupiti della sua sorte, quelli di oriente ne sono inorriditi.
20 se non mi hanno benedetto i suoi fianchi, ed egli non si è riscaldato con la lana dei miei agnelli,
20 Se io fossi senza colpa, la mia bocca mi condannerebbe; se fossi innocente, mi dichiarerebbe colpevole.
20 L'empio è tormentato tutti i suoi giorni, e pochi sono gli anni riservati al prepotente.
20 "Vedete se non sono distrutti gli avversari nostri! La loro abbondanza l'ha divorata il fuoco!"
20 In un attimo, essi muoiono; nel cuore della notte, la gente del popolo è scossa e scompare, i potenti sono portati via, senza mano d'uomo.
20 In tempo di carestia ti scamperà dalla morte, in tempo di guerra dai colpi della spada.
20 quand'egli ha in avversione il pane e lo ripugnano i cibi più squisiti;
20 Fra la mattina e la sera sono infranti; periscono per sempre, senza che nessuno se ne accorga.
20 Gli amici mi deridono; ma a Dio si volgono piangenti gli occhi miei;
20 perché i monti gli producono la pastura; là tutte le bestie dei campi gli scherzano intorno.
20 Terrori lo sorprendono come acque; nel cuore della notte lo rapisce un uragano.
20 ma furono delusi nella loro fiducia; giunti sul luogo, rimasero confusi.
20 Perché dare la luce all'infelice e la vita a chi ha l'anima nell'amarezza?
20 Gli si annuncerà forse che io voglio parlare? Ma chi mai può desiderare di essere inghiottito?
20 La figlia dell'arco non lo mette in fuga; le pietre della fionda si mutano per lui in stoppia.
20 Le puoi tu guidare verso i loro domini e conosci i sentieri per ricondurle a casa?
21 Sarai sottratto al flagello della lingua, non temerai quando verrà il disastro.
21 egli che divorava la sterile, priva di figli, e non faceva del bene alla vedova!
21 Lo sai di sicuro! Perché tu eri allora già nato, e il numero dei tuoi giorni è grande!...
21 Ti sei mutato in nemico crudele verso di me; mi perseguiti con la potenza della tua mano.
21 I presenti mi ascoltavano fiduciosi, tacevano per udire il mio parere.
21 Sempre ha negli orecchi rumori spaventosi e in piena pace gli piomba addosso il distruttore.
21 Si sdraia sotto i loti, nel folto dei canneti, in mezzo alle paludi.
21 Perché Dio tiene gli occhi aperti sulle vie dei mortali, e vede tutti i loro passi.
21 Essa è nascosta agli occhi di ogni vivente, è celata agli uccelli del cielo.
21 prima che me ne vada, per non più tornare, nella terra delle tenebre e dell'ombra di morte:
21 Essi aspettano la morte che non viene, la ricercano più che i tesori nascosti.
21 Raspa la terra nella valle ed esulta della sua forza; si slancia incontro alle armi.
21 Sparge il disprezzo sui nobili, e scioglie la cintura ai forti.
21 Se i suoi figli salgono in onore, egli lo ignora; se cadono in disprezzo, egli non lo vede;
21 Tali siete divenuti voi per me; vedete uno che fa orrore, e vi prende la paura.
21 ritira da me la tua mano e fa che i tuoi terrori non mi spaventino più.
21 Guàrdati bene dal volgerti all'iniquità, tu che sembri preferirla all'afflizione!
21 Nessuno può fissare il sole che sfolgora nel cielo, quando c'è passato il vento a renderlo limpido.
21 Egli renderà ancora il sorriso alla tua bocca, sulle tue labbra metterà canti d'esultanza.
21 Il vento d'oriente lo porta via, ed egli se ne va; lo spazza in un turbine dal luogo suo.
21 «Sono innocente? Sì, lo sono! Di me non mi preme, io disprezzo la mia vita!
21 Che importa all'empio della sua famiglia dopo di lui, quando il numero dei suoi mesi è ormai compiuto?
21 se ho alzato la mano contro l'orfano perché mi sapevo sostenuto alla porta della città,
21 La sua voracità non risparmiava nulla, perciò il suo benessere non durerà.
21 ti sarà resa la prosperità.
21 la carne gli si consuma e sparisce, mentre le ossa, prima invisibili, gli escon fuori;
21 Perché non perdoni le mie trasgressioni e non cancelli la mia iniquità? Poiché presto giacerò nella polvere; tu mi cercherai, ma io non sarò più».
21 Pietà, pietà di me, voi, amici miei, poiché la mano di Dio mi ha colpito.
21 La corda della loro tenda è strappata, e muoiono senza possedere la saggezza".
21 «Nudo sono uscito dal grembo di mia madre, e nudo tornerò in grembo alla terra; il SIGNORE ha dato, il SIGNORE ha tolto; sia benedetto il nome del SIGNORE».
21 sostenga egli le ragioni dell'uomo presso Dio, le ragioni del figlio d'uomo contro i suoi compagni!
21 Stoppia gli pare la mazza e ride del fremere della lancia.
21 Certo, sono tali le dimore dei perversi, tale è il luogo di chi non conosce Dio».
21 Lasciate che io parli senza riguardi personali, senza adulare nessuno;
22 Mi alzi per aria, mi fai portare via dal vento, e mi annienti nella tempesta.
22 chi può insegnare come lui?
22 Quelli che ti odiano saranno coperti di vergogna, la tenda degli empi sparirà».
22 S'insegnerà forse a Dio la scienza? A lui che giudica quelli di lassù?
22 L'abisso e la morte dicono: "Ne abbiamo avuto qualche sentore".
22 Disprezza la paura, non trema, non indietreggia davanti alla spada.
22 Dio gli scaglia addosso le sue frecce, senza pietà, per quanto egli tenti di scampare ai suoi colpi.
22 Non ha speranza di uscire dalle tenebre, e si sente destinato alla spada.
22 Non ci sono tenebre, non c'è ombra di morte, dove possa nascondersi chi opera iniquamente.
22 Invece, Dio con la sua forza prolunga i giorni dei prepotenti, i quali risorgono, quand'ormai disperavano della vita.
22 Quando avevo parlato, non replicavano; la mia parola scendeva su di loro come una rugiada.
22 Poiché, pochi anni ancora e me ne andrò per una via senza ritorno.
22 In tutto questo Giobbe non peccò e non attribuì a Dio nessuna colpa.
22 poiché adulare io non so; se lo facessi, il mio Creatore presto mi toglierebbe di mezzo.
22 questo solo sente: che il suo corpo soffre, che l'anima sua è in lutto».
22 Ricevi istruzioni dalla sua bocca, riponi le sue parole nel tuo cuore.
22 In mezzo al disastro e alla fame riderai, non temerai le belve della terra;
22 Si rallegrerebbero fino a giubilarne, esulterebbero se trovassero una tomba.
22 Vi ho forse detto: "Datemi qualcosa"; oppure: "Con i vostri beni fate un dono a mio favore";
22 Dal settentrione viene l'oro; Dio è circondato da una maestà terribile;
22 I loti lo coprono della loro ombra, i salici del torrente lo circondano.
22 Perché perseguitarmi come fa Dio? Perché non siete mai sazi della mia carne?
22 Rivela le cose recondite, facendole uscire dalle tenebre, e porta alla luce ciò che è avvolto in ombra di morte.
22 Per me è la stessa cosa! Perciò dico: "Egli distrugge ugualmente l'integro e il malvagio".
22 che la mia spalla si stacchi dalla sua giuntura, il mio braccio si spezzi e cada!
22 terra oscura come notte profonda, dove regnano l'ombra di morte e il disordine, il cui chiarore è come notte oscura».
22 Il suo ventre è armato di punte acute, lascia come tracce d'erpice sul fango.
22 egli si avvicina alla fossa, e la sua vita a quelli che infliggono la morte.
22 Poi interrogami e io risponderò; oppure parlerò io, e tu replicherai.
22 Nel colmo dell'abbondanza, si troverà in miseria; la mano di chiunque ebbe a soffrir tormenti si alzerà contro di lui.
22 Sei forse entrato nei depositi della neve? Li hai visti i depositi della grandine,
23 Se fossero impresse in un libro!
23 Quando starà per riempirsi il ventre, Dio manderà contro di lui la sua ira ardente; gliela farà piovere addosso per servirgli da cibo.
23 Va peregrinando in cerca di pane; dove trovarne? Egli sa che gli è vicino il giorno tenebroso.
23 Ma se, presso di lui, c'è un angelo, un interprete, uno solo tra i mille, che mostri all'uomo il suo dovere,
23 Se torni all'Onnipotente, se allontani l'iniquità dalle tue tende, sarai ristabilito.
23 Quante sono le mie iniquità, quanti i miei peccati? Fammi conoscere la mia trasgressione, il mio peccato!
23 Dio solo conosce la via che vi conduce, egli solo sa il luogo dove risiede,
23 Dà loro sicurezza, fiducia, e i suoi occhi vegliano sul loro cammino.
23 Fa bollire l'abisso come una caldaia, del mare fa come un gran vaso da profumi.
23 che io tengo in serbo per i giorni della sciagura, per il giorno della battaglia e della guerra?
23 oppure: "Liberatemi dalla stretta del nemico"; oppure: "Scampatemi dalla mano dei prepotenti"?
23 l'Onnipotente noi non lo possiamo scoprire. Egli è grande in forza, in equità, in perfetta giustizia; egli non opprime nessuno.
23 In effetti mi spaventava il castigo di Dio, ero trattenuto dalla maestà di lui.
23 L'uno muore in mezzo al suo benessere, quand'è pienamente tranquillo e felice,
23 Dio non ha bisogno di osservare a lungo un uomo per portarlo davanti a lui in giudizio.
23 Accresce i popoli e li annienta, amplia le nazioni e le riconduce nei loro confini;
23 Se un flagello, a un tratto, semina la morte, egli ride dello sgomento degli innocenti.
23 Gli risuona addosso la faretra, la folgorante lancia e la freccia.
23 Mi aspettavano come si aspetta la pioggia; aprivano larga la bocca come a un acquazzone di primavera.
23 perché avrai per alleate le pietre del suolo, e gli animali dei campi saranno con te in pace.
23 La gente batte le mani quando cade, fischia dietro a lui quando lascia il luogo dove stava.
23 Straripi pure il fiume, esso non trema; rimane calmo, anche se avesse un Giordano alla gola.
23 Perché dar vita a un uomo la cui via è oscura, e che Dio ha stretto in un cerchio?
23 Chi gli prescrive la via da seguire? Chi osa dirgli: "Tu hai fatto male"?
23 Infatti, lo so, tu mi conduci alla morte, alla casa di convegno di tutti i viventi.
24 Potrebbe qualcuno impadronirsene assalendolo di fronte, o prenderlo con le reti per forargli il naso?
24 Saprai al sicuro la tua tenda; e, visitando i tuoi pascoli, vedrai che non ti manca nulla.
24 Se scampa alle armi di ferro, lo trafigge l'arco di bronzo.
24 Perché nascondi il tuo volto e mi consideri un nemico?
24 Perciò gli uomini lo temono; egli non degna d'uno sguardo chi si crede saggio».
24 Si lascia dietro una scia di luce; l'abisso pare coperto di bianca chioma.
24 Egli fiacca i potenti senza inchiesta e ne stabilisce altri al loro posto;
24 Io sospiro anche quando prendo il mio cibo, e i miei gemiti si spargono come acqua.
24 Forse chi sta per perire non protende la mano e nell'angoscia sua non grida aiuto?
24 Dio ha pietà di lui e dice: "Risparmialo, che non scenda nella fossa! Ho trovato il suo riscatto".
24 Getta l'oro nella polvere, l'oro di Ofir tra i ciottoli del fiume,
24 Se con lo scalpello di ferro e con il piombo fossero incise nella roccia per sempre!
24 toglie il senno ai capi della terra, e li fa peregrinare in solitudini senza sentiero.
24 Le difficoltà e l'angoscia lo riempiono di paura, l'assalgono come un re pronto alla battaglia,
24 Salgono in alto, poi scompaiono a un tratto; cadono, sono mietuti come gli altri mortali; sono falciati come le spighe del grano maturo.
24 ha i secchi pieni di latte, e fresco il midollo delle ossa.
24 Pensa piuttosto a lodare le sue opere; gli uomini le celebrano nei loro canti,
24 Io sorridevo loro quand'erano sfiduciati; non potevano oscurare la luce del mio volto.
24 perché il suo sguardo giunge fino alle estremità della terra, perch'egli vede tutto quello che è sotto i cieli.
24 Con fremente furia divora la terra. Non sta più fermo quando suona la tromba.
24 Ammaestratemi, e starò in silenzio; fatemi capire in che cosa ho errato.
24 Per quali vie si diffonde la luce e si sparge il vento orientale sulla terra?
24 Se ho riposto la mia fiducia nell'oro, se all'oro fino ho detto: "Tu sei la mia speranza",
24 La terra è data in balìa dei malvagi; egli vela gli occhi ai giudici di essa; se non è lui, chi è dunque?
25 Allora la sua carne diviene più fresca di quella di un bimbo; egli torna ai giorni della sua giovinezza;
25 Saprai che la tua discendenza moltiplica, che i tuoi rampolli crescono come l'erba dei campi.
25 Quando andavo da loro, mi sedevo come capo; ero come un re tra le sue schiere, come un consolatore in mezzo agli afflitti.
25 poich'egli conosce le loro azioni. Li abbatte nella notte, e sono fiaccati;
25 Vuoi dunque atterrire una foglia portata via dal vento? Vuoi forse perseguitare una pagliuzza inaridita?
25 Se così non è, chi mi smentirà, chi annienterà il mio dire?»
25 Non appena temo un male, esso mi colpisce; e quel che mi spaventa, mi piomba addosso.
25 tutti le ammirano, il mortale le contempla da lontano.
25 perché ha steso la mano contro Dio, ha sfidato l'Onnipotente,
25 Non piangevo io forse per chi era nell'avversità e non ero io angustiato per il povero?
25 I miei giorni se ne vanno più veloci di un corriere; fuggono via senz'aver visto il bene;
25 L'altro muore con l'amarezza nel cuore, senz'aver mai gustato il bene.
25 Come ode lo squillo, dice: "Aha!" E fiuta da lontano la battaglia, la voce tonante dei capi, e il grido di guerra.
25 Si strappa la freccia, essa gli esce dal corpo, la punta sfolgorante gli viene fuori dal fiele, lo assalgono i terrori della morte.
25 Quando regolò il peso del vento e fissò la misura delle acque,
25 Prenderai forse il coccodrillo all'amo? Gli assicurerai la lingua con la corda?
25 Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si alzerà sulla polvere.
25 se mi sono rallegrato che le mie ricchezze fossero grandi e la mia mano avesse molto accumulato,
25 Brancolano nelle tenebre, senza alcuna luce, e li fa barcollare come ubriachi.
25 Non c'è sulla terra chi lo domi; è stato fatto per non aver paura.
25 Quanto sono efficaci le parole rette! Ma la vostra riprensione che vale?
25 e l'Onnipotente sarà il tuo oro, egli ti sarà come l'argento acquistato con fatica.
25 Chi ha aperto i canali all'acquazzone e segnato la via al lampo dei tuoni,
26 Tu mi condanni a pene così amare, e mi fai espiare gli sbagli della mia giovinezza;
26 se, contemplando il sole che risplendeva e la luna che procedeva lucente nella sua corsa,
26 Speravo il bene, ma è venuto il male; aspettavo la luce, ma è venuta l'oscurità!
26 gli s'è slanciato audacemente contro, sotto il folto dei suoi scudi ricurvi.
26 Buio profondo è riservato ai suoi tesori; lo consumerà un fuoco non attizzato dall'uomo, che divorerà quel che resta nella sua tenda.
26 Entrambi giacciono ugualmente nella polvere, e i vermi li ricoprono.
26 quando diede una legge alla pioggia e tracciò la strada al lampo dei tuoni,
26 li colpisce come dei malvagi, in presenza di tutti,
26 E quando, dopo la mia pelle, sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne, vedrò Dio.
26 È la tua intelligenza che allo sparviere fa spiccare il volo e spiegare le ali verso il sud?
26 perché la pioggia cada sulla terra inabitata, sul deserto dove non sta nessun uomo,
26 passano rapidi come navicelle di giunchi, come l'aquila che piomba sulla preda.
26 implora Dio, e Dio gli è propizio; gli dà di contemplare il suo volto con gioia e lo considera di nuovo come giusto.
26 Sì, Dio è grande e noi non possiamo conoscerlo; incalcolabile è il numero dei suoi anni.
26 Te ne andrai maturo alla tomba, come i covoni di grano si accumulano a suo tempo.
26 Allora l'Onnipotente sarà la tua delizia, e alzerai la faccia verso Dio.
26 Volete dunque biasimare delle parole? Ma le parole di un disperato se le porta il vento!
26 Guarda in faccia tutto ciò che è eccelso, è re su tutte le belve più superbe».
26 Gli passerai un giunco per le narici? Gli forerai le mascelle con l'uncino?
26 Non trovo riposo, né tranquillità, né pace, il tormento è continuo!»
27 allora la vide e la rivelò, la stabilì e anche l'investigò.
27 Io lo vedrò a me favorevole; lo contempleranno i miei occhi, non quelli d'un altro; il cuore, dal desiderio, mi si consuma!
27 e disseti le solitudini desolate, sicché vi germogli e cresca l'erba?
27 È forse al tuo comando che l'aquila si alza in alto e fa il suo nido nei luoghi elevati?
27 Ecco quel che abbiamo trovato, riflettendo. Così è. Tu, ascolta, e fanne tesoro».
27 il mio cuore, in segreto, si è lasciato sedurre e la mia bocca ha posato un bacio sulla mano
27 Le mie viscere bollono e non hanno riposo, sono venuti per me giorni d'afflizione.
27 Ti rivolgerà esso molte suppliche? Ti dirà delle parole dolci?
27 Egli attira in alto le gocce d'acqua; dai vapori che egli ha formato stilla la pioggia.
27 Ed egli canterà tra la gente e dirà: "Avevo peccato, pervertito la giustizia, e non sono stato punito come meritavo.
27 Voi sareste capaci di tirare a sorte l'orfano, e di vendere il vostro amico!
27 Aveva la faccia coperta di grasso, i fianchi carichi di pinguedine;
27 Ah! Li conosco i vostri pensieri, i piani che formate per abbattermi!
27 perché si sono sviati da lui e non hanno posto mente ad alcuna delle sue vie.
27 Io dico: "Voglio dimenticare il mio lamento, abbandonare questa faccia triste, e stare allegro".
27 tu metti i miei piedi nei ceppi, spii tutti i miei movimenti, e prendi nota delle orme dei miei piedi.
27 Lo pregherai, egli ti esaudirà, e tu scioglierai i voti che avrai fatti.
27 Il cielo rivelerà la sua iniquità, la terra insorgerà contro di lui.
28 Le nubi la spargono, la rovesciano sulla folla dei mortali.
28 Le rendite della sua casa se ne andranno, portate via nel giorno dell'ira di Dio.
28 Farà esso alleanza con te, perché tu lo prenda per sempre al tuo servizio?
28 Ma mi spavento per tutti i miei dolori. Sono certo che non mi considererai innocente.
28 Ebbene, guardatemi pure e vedete se io vi mento spudoratamente.
28 E disse all'uomo: "Ecco, temere il Signore, questa è saggezza, fuggire il male è intelligenza"».
28 Intanto questo mio corpo si disfa come legno tarlato, come un abito roso dal tarlo.
28 Quello che intraprenderai, ti riuscirà; sul tuo cammino risplenderà la luce.
28 Abita nelle rocce e vi pernotta; sta sulla punta delle rupi, sulle vette scoscese;
28 Me ne vado tutto annerito, ma non dal sole; mi alzo in mezzo all'assemblea e grido aiuto;
28 Ha forse la pioggia un padre? Chi genera le gocce della rugiada?
28 Dio ha riscattato l'anima mia dalla fossa, e la mia vita si schiude alla luce!"
28 Voi dite: "Dov'è la casa del potente? Dov'è la tenda che ospitava gli empi?"
28 Hanno fatto salire a lui il gemito del povero, ed egli ha dato ascolto al gemito degli infelici.
28 Se voi dite: "Come lo perseguiteremo?" - mentre la radice della tribolazione è già dentro di me -
28 si era stabilito in città distrutte, in case disabitate, destinate a diventare mucchi di sassi.
28 (misfatto anche questo punito dai giudici, perché avrei difatti rinnegato il Dio che sta lassù),
29 Io sarò condannato; perché dunque affaticarmi invano?
29 Se viene l'umiliazione, tu pregherai per essere rialzato: Dio soccorre chi ha gli occhi a terra;
29 Scherzerai con lui come fosse un uccello? Lo attaccherai a un filo per divertire le tue ragazze?
29 Quando Dio dà riposo, chi lo condannerà? Chi potrà contemplarlo quando nasconde il suo volto a una nazione ovvero a un individuo,
29 Non avete dunque interrogato quelli che hanno viaggiato? Voi non vorrete negare quello che attestano;
29 di là spia la preda e i suoi occhi mirano lontano.
29 Ecco, tutto questo Dio lo fa due, tre volte, all'uomo,
29 Tale la parte che Dio riserva all'empio, tale l'eredità che Dio gli destina».
29 Egli non si arricchirà, la sua fortuna non sarà stabile; né le sue proprietà si stenderanno sulla terra.
29 sono diventato fratello degli sciacalli, compagno degli struzzi.
29 Chi può capire lo spiegamento delle nubi, i fragori che scoppiano nel suo padiglione?
29 temete invece per voi stessi la spada! Perché furiosi sono i castighi della spada, affinché sappiate che c'è una giustizia».
29 se mi sono rallegrato della sciagura del mio nemico e ho esultato quando gli è piombata la sventura
29 Ripensateci, non commettete errori! Ripensateci, la mia giustizia è ancora presente.
29 Dal seno di chi esce il ghiaccio, e la brina del cielo chi la dà alla luce?
30 per impedire all'empio di regnare, per allontanare dal popolo le insidie?
30 per salvarlo dalla fossa, perché su di lui splenda la luce della vita.
30 C'è qualche errore sulla mia lingua? Il mio palato non distingue più quel che è male?
30 Non potrà liberarsi dalle tenebre, il vento infocato farà inaridire i suoi germogli e sarà portato via dal soffio della bocca di Dio.
30 che, cioè, il malvagio è risparmiato nel dì della rovina, che nel giorno dell'ira egli sfugge.
30 La mia pelle è nera e cade a pezzi; le mie ossa sono calcinate dall'arsura.
30 Le acque, divenute come pietra, si nascondono, e la superficie dell'abisso si congela.
30 Ne trafficheranno forse i pescatori? Lo spartiranno essi fra i negozianti?
30 (io che non ho permesso alle mie labbra di peccare chiedendo la sua morte con imprecazione),
30 Anche se mi lavassi con la neve e mi pulissi le mani con il sapone,
30 Ecco, ora egli diffonde intorno a sé la sua luce, ora copre le profondità del mare.
30 libererà anche chi non è innocente, egli sarà salvo per la purezza delle tue mani».
30 I suoi piccini si abbeverano di sangue, e dove sono i corpi morti, là essa si trova».
31 tu mi tufferesti nel fango di una fossa, le mie vesti mi avrebbero in orrore.
31 La mia cetra non dà più che accenti di lutto, e la mia zampogna voce di pianto.
31 Sta' attento, Giobbe, dammi ascolto; taci, e io parlerò.
31 Non confidi nella vanità; è un'illusione; poiché avrà la vanità per ricompensa.
31 Con tali mezzi egli punisce i popoli e dà loro cibo in abbondanza.
31 se la gente della mia tenda non ha detto: "Chi è che non si sia saziato della carne delle sue bestie?"
31 Quell'empio ha forse detto a Dio: "Io porto la mia pena, non farò più il male,
31 Chi gli rimprovera in faccia la condotta? Chi gli rende quel che ha fatto?
31 Gli coprirai la pelle di frecce e la testa di ramponi?
31 Puoi tu stringere i legami delle Pleiadi, o potresti sciogliere le catene d'Orione?
32 Egli è portato alla sepoltura con onore, e veglia egli stesso sulla sua tomba.
32 La sua fine verrà prima del tempo, i suoi rami non rinverdiranno più.
32 Dio non è un uomo come me, perché io gli risponda e perché possiamo comparire in giudizio assieme.
32 Mettigli un po' le mani addosso! Ti ricorderai del combattimento e non ci tornerai!
32 (Lo straniero non passava la notte fuori; le mie porte erano aperte al viandante),
32 mostrami tu quel che non so vedere; se ho agito perversamente, non lo farò più"?
32 Puoi tu, al suo tempo, far apparire le costellazioni e guidare l'Orsa maggiore insieme ai suoi piccini?
32 Si riempie di fulmini le mani e li lancia contro gli avversari.
32 Se hai qualcosa da dire, rispondimi, parla, perché io vorrei poterti dare ragione.
33 Non c'è fra noi un arbitro, che posi la mano su tutti e due!
33 Lievi sono a lui le zolle della valle; dopo, tutta la gente segue le sue orme; e, anche prima, una folla immensa fu come lui.
33 Se no, tu dammi ascolto, taci, e t'insegnerò la saggezza».
33 Conosci le leggi del cielo? Regoli il suo dominio sulla terra?
33 se, come fanno gli uomini, ho coperto i miei errori celando nel petto la mia iniquità,
33 perché tu lo critichi? Ti dirà forse: "Scegli tu, non io, quello che sai, dillo"?
33 Sarà come vigna da cui si strappi l'uva ancor acerba, come l'ulivo da cui si scuota il fiore;
33 Il rombo del tuono annuncia che egli viene, gli animali lo presentono vicino.
34 Perché dunque mi offrite consolazioni vane? Delle vostre risposte altro non resta che falsità».
34 poiché sterile è la famiglia del profano, il fuoco divora la tenda dei corrotti.
34 Dio allontani da me la sua verga; smetta di spaventarmi con il suo terrore;
34 Le persone assennate, e ogni uomo saggio che mi ascolta, mi diranno:
34 perché avevo paura della folla e del disprezzo delle famiglie, al punto da starmene tranquillo e non uscir di casa...
34 Puoi alzare la voce fino alle nubi e far in modo che piogge abbondanti ti ricoprano?
35 I fulmini partono forse al tuo comando? Ti dicono essi: "Eccoci qua"?
35 "Giobbe parla senza giudizio, le sue parole sono irragionevoli".
35 L'empio concepisce malizia e partorisce rovina; egli prepara l'inganno».
35 Oh, avessi pure chi m'ascoltasse! Ecco qua la mia firma! L'Onnipotente mi risponda! Scriva l'avversario mio la sua querela
35 allora io parlerò senza temerlo, perché sento di non essere quel colpevole che sembro».
36 Ebbene, sia Giobbe provato sino alla fine, poiché le sue risposte sono quelle dei malvagi,
36 e io la porterò attaccata alla mia spalla, me la cingerò come un diadema.
36 Chi ha messo negli strati delle nubi saggezza, o chi ha dato intelletto alla metèora?
37 poiché al suo peccato aggiunge la ribellione, batte le mani in mezzo a noi, e moltiplica le sue parole contro Dio».
37 Chi conta con saggezza le nubi? Chi versa gli otri del cielo,
37 Gli renderò conto di tutti i miei passi, a lui mi avvicinerò come un principe!
38 quando la polvere stemperata diventa una massa in fusione e le zolle dei campi si saldano fra loro?
38 Se la mia terra mi grida contro, se tutti i suoi solchi piangono,
39 se ne ho mangiato il frutto senza pagarla, se ho fatto sospirare chi la coltivava,
39 «Sei tu che cacci la preda per la leonessa, che sazi la fame dei leoncelli,
40 quando si appiattano nelle tane e si mettono in agguato nella macchia?
40 che invece di grano mi nascano spine, invece d'orzo mi crescano zizzanie!» Qui finiscono i discorsi di Giobbe.
41 Chi provvede il pasto al corvo quando i suoi piccini gridano a Dio e vanno peregrinando senza cibo?
Libro di Giobbe capitolo 35 dal versetto 13 al versetto 16
13 Certo, Dio non dà ascolto a lamenti vani; l'Onnipotente non ne fa caso;
14 e tu, quando dici che non lo scorgi, la tua causa gli sta davanti; sappilo aspettare!
15 Ma ora, perché la sua ira non punisce, perché egli non prende rigorosa conoscenza delle trasgressioni,
16 Giobbe apre vanamente le labbra e accumula parole irragionevoli».