Alcuni significati del battesimo per immersione
Verso di riferimento
Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita (Lettera di Paolo ai Romani 6:4).
Il simbolo dell’acqua
Presso gli Ebrei, abitatori del deserto e pellegrini, l’acqua aveva un valore importantissimo; la sua assenza, per il popolo errante, significava un vero e proprio dramma che metteva a rischio l’esistenza. Nel girovagare nel deserto (la prova) lo scoprire nuove fonti d’acqua diventava la conferma dell’intervento divino che puntualmente provvedeva l’acqua, come nel caso della roccia di Oreb, percossa dal bastone di Mosè (Libro dell'Esodo 17:6; vedi anche il Libro dei Numeri 20:8-11). Questo episodio prefigura l’idea che dalla Roccia-Gesù sarebbe scaturita “l’Acqua” della redenzione del mondo. Il Signore stesso è quindi l’acqua della vita per i credenti di ogni tempo.
La prima funzione dell’acqua presso tutte le popolazioni primitive era prettamente pratica, ovvero rappresentava l’elemento per la purificazione del corpo. A livello religioso, l’acqua diveniva poi il simbolo di una profonda ed intima esperienza spirituale. In ogni epoca la “questione spirituale” dell’individuo (forse la sua coscienza?) lo pone, a un certo punto dell’esistenza, di fronte alla netta percezione di sé come di un essere sporco, contaminato dal male, impedito nel suo incedere da un ostacolo morale da rimuovere. Per questo motivo, nell’immaginario collettivo, prendeva consistenza la facoltà purificatrice dell’acqua, capace di eliminare “macchie” e impedimenti e di ripristinare l’originaria bellezza (si rammenti l’episodio del lavarsi le mani di Pilato, segno di rimozione della colpa da sé).
Quanto agli Ebrei, dediti in maniera meticolosa alle abluzioni periodiche, ad un certo punto la tendenza farisaica a formalizzare questo atto lo svuotò del suo contenuto simbolico, interiore, fino a che Dio, tramite Isaia, spronerà così il suo popolo:
…le vostre mani sono piene di sangue. Lavatevi, purificatevi, togliete davanti ai miei occhi la malvagità delle vostre azioni; smettete di fare il male; imparate a fare il bene; cercate la giustizia… Poi venite, e discutiamo, dice il Signore: "Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come la neve; anche se fossero rossi come porpora, diventeranno come la lana (Libro del profeta Isaia 1:15-18).
E’ significativo come già nell’Antico Testamento la salvezza e la redenzione sono rapportate alla giustizia, ad una precisa volontà dell’uomo di operare secondo gli insegnamenti della Legge, anziché ad un cerimoniale di abluzioni o aspersioni. Pur tuttavia, non è sufficiente la sola “risoluzione del cuore” a garantire all’uomo la redenzione. Dio stesso deve provvedere un mezzo di redenzione:
…vi aspergerò d'acqua pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio Spirito… vi libererò da tutte le vostre impurità… (Libro del profeta Ezechiele 36:25-29). E’ chiaro che Dio non prevedeva la purificazione del corpo come mezzo di auto-redenzione, ma evidenziava che l’uomo può essere salvato solo grazie a una virtù soprannaturale. L’acqua di per sé non era da intendersi come “strumento magico” della salvezza. Se dunque non è l’uomo che può da solo cambiare il proprio cuore, che può disporre in sé di uno spirito nuovo, se non è in grado di liberarsi dall’impurità, allora deve essere un altro: questo Altro è Dio, il Redentore, Cristo Gesù.
Un altro simbolismo che sottintende che Dio stesso sia l’acqua di vita e di redenzione per l’uomo si può individuare nella visione di Ezechiele (cap. 47), nella quale un rigagnolo proveniente dal tempio diviene un vero e proprio fiume in piena, fiume associato allo Spirito Santo per via degli effetti che determina: sopravvivenza degli uomini, pesce in abbondanza, risanamento dell’ambiente e produttività del terreno.