Ho conosciuto il Signore all’età di 21 anni,
pensavo di non aver bisogno di niente, avevo un lavoro, gli amici, le ragazze non
mancavano, insomma me la cavavo bene! Da qualche tempo però un mio caro amico era
sparito dalla circolazione ed erano passati ormai sei mesi senza avere sue notizie.
Una sera squillò il cellulare di un’amica ed ecco era lui!
Gli amici cominciavano a commentare che era diventato “tutto casa e chiesa”, così,
sentito come stava “perdendo il suo tempo”, decisi di parlargli.
Organizzai un incontro e ci vedemmo la sera stessa. Tra me e me pensavo che si fosse
“bevuto il cervello” e che lo avrei fatto ragionare. Andammo in un locale per bere
qualcosa insieme, c’erano anche suo fratello e un altro nostro amico; io ero curioso
perché capivo che avevano fatto un’esperienza speciale. Cominciarono a raccontarmi
del loro incontro personale con Gesù, di come Lui gli aveva trasformato la vita
e di come sarebbe stato possibile fare la Sua conoscenza. Io però avevo un'altra
prospettiva: per me Dio non esisteva. Avevo smesso di crederci già all’età di dodici
anni dopo la morte della mia nonna paterna; avevo pregato a lungo quella notte per
la mia nonna malata, ma non servì, perché, per farmi dormire tranquillo, i miei
genitori mi avevano detto che si era molto aggravata ma invece era già morta. Così
il mio cuore si indurì perché sentivo che eravamo soli, probabilmente aveva ragione
la scienza, eravamo figli del caso.
Quella sera stetti ad ascoltare i miei amici “diversi” che mi parlavano di Gesù
e del Suo immenso amore, ma non volli dar loro ragione perché pensavo stessero vivendo
una semplice illusione.
Nonostante questo la loro esperienza mi aveva colpito profondamente, perché capivo
che avevano sperimentato personalmente qualcosa di vero!
Intanto la situazione a casa mia non andava per il meglio; io mi ritrovavo di nuovo
ai ferri corti con mio padre e di conseguenza fuori di casa a passare le notti nella
mia amata Fiat Uno! Era febbraio, facevo l’allestitore fieristico, e in quel periodo
ero fermo in attesa dell’evento successivo, così, avendo molto tempo libero, mi
ritrovai a frequentare sempre di più il mio amico. Era incredibile, non appena aveva
un momento ne approfittava per parlarmi di Dio del Suo grande piano per ognuno di
noi! Io cominciai a farmi qualche domanda. Quando seppe che stavo vivendo in macchina
mi invitò a stare a casa sua con la sua famiglia, così ebbi modo di conoscere e
condividere anche le esperienze fatte dai suoi familiari. Era speciale l’attenzione
e l’amore che avevano per me; non riuscivo a capacitarmi del perché avessero tanto
a cuore la mia situazione e desiderassero che anch’io potessi sperimentare quello
che tempo prima avevano sperimentato loro. Appena tornavano dal lavoro, mi
raccontavano di Gesù e delle cose straordinarie che aveva fatto; mentre mi raccontavano
queste cose con entusiasmo, riconoscevo che davvero avevano qualcosa di speciale
e cominciai a desiderarlo anch’io.
Non dimenticherò mai come il Signore mi ha risposto: un giorno chiesi a questo mio
amico con estrema franchezza: “Ma se Dio esiste e ha lasciato la Sua Parola scritta
nella Bibbia, perché dato che l’umanità è andata avanti, Dio non si è usato di altri
uomini per continuare a scriverla fino ai giorni d’oggi?” e poi esagerando: “Perché
non potrebbe adoperarsi di me per continuare a scrivere la Bibbia?”. Di tutta
risposta mi disse: “La Bibbia ha un inizio e una fine perché vale per ogni tempo,
per le cose passate, quelle presenti e quelle che verranno; la Bibbia è la Parola
vivente del Signore ed è completa!” Ascoltando questa parole rimasi colpito, non
avevo ancora preso in considerazione la fine di un libro tanto importante come la
Bibbia, così andai subito a cercare gli ultimi versi contenuti nel libro in questione
e lessi:
“Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della profezia di questo libro: se qualcuno
vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo
libro; se qualcuno toglie qualcosa dalle parole del libro di questa profezia, Dio
gli toglierà la sua parte dell’albero della vita e della santa città che sono descritti
in questo libro. Colui che attesta queste cose, dice: ‘Sì, vengo presto!’ Amen!
Vieni, Signore Gesù! La grazia del Signore Gesù sia con tutti” (Libro dell’Apocalisse
22:18-21).
Appena finito di leggere provai qualcosa di indescrivibile, una pace e una gioia
inspiegabili: il Signore mi aveva risposto! In una maniera così semplice ma altrettanto
efficace, “…chiunque aggiunge o toglie qualcosa…”, era proprio quello di
cui stavo parlando! Mi entusiasmai come un bambino davanti al suo gioco preferito,
ero traboccante di gioia. Mi ricordo che lessi e rilessi quei versi almeno una ventina
di volte e ringraziavo Dio, perché avevo capito che esisteva veramente e che la
Parola che ci aveva lasciato era vivente! Da quel giorno cominciai ad instaurare
il mio personale rapporto con Dio e cominciai a scoprire quell’amore speciale.
C’è un grande piano per ognuno di noi, un modo speciale e unico di venire a conoscenza
del Salvatore, di Colui che ci ha amati per primo, che per sempre ci rimarrà fedele
e vicino. È un passo quello che siamo tenuti a fare, un piccolo passo per aprire
una piccola breccia nel nostro cuore, che con il tempo lontano da Dio si è inevitabilmente
indurito. Tra tutte le cose che da ragazzo ho provato, quella di dare ascolto al
messaggio di Gesù Cristo è stata sicuramente la più riuscita. Con Dio si riceve
così tanto che si rimpiange di aver passato tanto tempo lontano da Lui. Dio ha reso
la mia vita davvero completa. L’Amore di Dio mi ha trasformato radicalmente. Lo
ringrazio per la meravigliosa famiglia che mi ha donato, fatta di fratelli e sorelle
di fede, che come me hanno sperimentato la grazia in Cristo Gesù.