Come si fa a credere ancora in Dio oggi

Domanda più che legittima, alla quale si potrebbero dare molte risposte, alcune più efficaci di altre. La risposta che mi sono dato è che in effetti non avrebbe senso credere in un Dio così per come è ‘conosciuto’ dalla maggior parte delle persone: una filosofia o uno stile di vita, spesso un insieme di regole, soprattutto di divieti, dove i benefici ci vengono promessi dopo la morte, ma i sacrifici ci vengono chiesti in vita! Ma il Dio che ho conosciuto non è questo, il mio Dio è vivente. Per molti anni non ho fatto caso a quest’espressione: Dio è vivente. Oggi Dio vive, e non ha smesso di rispondere a coloro che lo cercano.

Dio parla

Si, ma cosa significa? Se ti aspetti di avere un’apparizione mistica uscendo di casa o mentre ti rechi al lavoro o a scuola, probabilmente rimarrai deluso… Dio parla principalmente attraverso la Sua Parola, la Bibbia, parla attraverso coloro che la Parola la predicano, parla attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto prima di noi, e sì, può parlare anche attraverso questa lettera. Il principale ostacolo per una persona che non ha ancora fatto una reale esperienza con Dio è quello di riuscire a sentire questa voce, a distinguerla dalle altre.

Durante l’anno siamo sommersi da ‘rumori’, distrazioni, è difficile trovare una persona che possa dire in piena sincerità di non avere alcun problema nella propria vita. Questo purtroppo ci porta a chiuderci e a non sentire l’offerta d’aiuto più importante.

La mia storia è questa. Un giorno ho riconosciuto la voce di Dio che parlava personalmente al mio cuore, ho accettato il Suo messaggio, e questo ha trasformato la mia vita. Il messaggio di cui parlo è un breve passaggio descritto nel Vangelo di Luca riguardante la crocifissione di Gesù, che dice così:

“Il popolo stava a guardare. E anche i magistrati si beffavano di Lui (Gesù), dicendo: «Ha salvato altri, salvi se stesso, se è il Cristo, l'Eletto di Dio!» Pure i soldati Lo schernivano, accostandosi, presentandogli dell'aceto e dicendo: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso!» Vi era anche questa iscrizione sopra il suo capo: QUESTO È IL RE DEI GIUDEI. Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!» Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi nel medesimo supplizio? Per noi è giusto, perché riceviamo la pena che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male». E diceva: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!» E Gesù gli disse: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».”

Quel giorno ho chiesto perdono a Dio per i fallimenti della mia vita, gli errori e le persone che deludevo a causa di ciò che ero e Lui mi ha risposto: “da oggi in poi Io sono con te.”

Non importa chi siamo, o cosa abbiamo fatto fino ad oggi, importa cosa ha già fatto Gesù: è morto per me e per te. Il desiderio di avvicinarci a Dio non è mai un sentimento ipocrita, la paura di essere inadatti non deve essere un ostacolo. Gesù è morto per questo, affinché chiunque voglia avvicinarsi a Dio, rivolgersi a Lui, possa farlo in piena libertà, senza la preoccupazione di essere rifiutato a causa dei propri errori. “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia vita eterna.” (Vangelo di Giovanni 3:16)

08/11/2013
Marco